"Ogni volta che si emette una sentenza, l'invito ricorrente è quello di attendere le motivazioni, prima di commentarla. Nel caso della sentenza palermitana che condanna a 12 anni l'ex generale Mario Mori, l'ex generale Antonio Subranni, l'ex colonnello Giuseppe De Donno, Marcello Dell'Utri - tutti accusati di minaccia a corpo politico dello Stato, non c’è necessità di attendere: è una sentenza assurda, illogica, che poggia su un nulla fatto di niente.
- C'era una volta il Diritto di Piero Sansonetti (da Il Dubbio)
Leggere l’intervista di Massimo Rebotti a Marco Travaglio, pubblicata dal «Corriere della Sera», serve se non altro a capire una parola che può risultare ostica come “autoreferenzialità”. Non che sia anomalo che i giornalisti si intervistino tra loro, ma certo è singolare come sempre più essi si pongano al centro della scena in questi tempi di campagna elettorale. di Luigi O. Rintallo
Tempi e modalità della nostra giustizia penalizzano fortemente l’Italia. A dichiararlo in modo insolitamente esplicito per lui, anche il governatore della BCE Mario Draghi che ha rilevato come la lunghezza dei tempi dei processi contribuisce, fra l’altro, a deprimere il valore dei crediti esigibili. Sulla questione giustizia, sulle conseguenze degli ultimi interventi normativi, con l’allungamento dei tempi di prescrizione, interviene l’avvocato Fabio Viglione in questa conversazione col direttore Giuseppe Rippa.
- Conversazione sulla prescrizione. Fabio Viglione con Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
Arduo è aggiungere qualcosa di nuovo e degno di confrontarsi con i numerosi testi critici collezionati da Sergio Ceccotti nella sua lunga e prestigiosa carriera, consumata in varie parti del mondo, anche perché pochi artisti come lui si distinguono una per coerenza e continuità di ricerca, costituendo una personalità unica in un andamento culturale che troppo spesso cede a mode e addirittura ad eventi che confondono le aspettative dei cultori dell’arte. di Giovanni Lauricella
Risuonano le parole di Lakhdar Brahimi, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Conferenza di Ginevra 2, che ha dichiarato falliti i negoziati di gennaio perché non hanno condotto all’affermarsi del governo di transizione, né hanno permesso l’apertura di corridoi umanitari sul territorio siriano. di Francesca Pisano
Oggi nei paesini terremotati dell'Emilia si aggirano solo i volontari accorsi da varie associazioni, l’esercito per evitare il saccheggio delle case, i vigili del fuoco e qualche abitante spaurito. Si cerca di rimuovere le macerie e si fanno piani per la ricostruzione. Lo Stato ha delegato anche alle protezioni civili regionali l’onore e l’onere di aiutare e sostenere i terremotati. Sono presenti numerose delegazioni e vengono creati campi regionali nei comuni colpiti. di Livio Rotondo
Presentato al Festival di Cannes 2019, vincitore di due César, Non conosci Papicha è il film d’esordio di Mounia Meddour sulla condizione femminile negli anni ‘90 durante il cosiddetto decennio nero dell’Algeria. Il film racconta la storia di Nedjma (Lina Koudri), una studentessa di 18 anni che ama la moda e sogna di diventare una stilista. Vivace e desiderosa di una vita normale, esce di nascosto di sera con la sua amica Wassila, rifiutando ogni divieto che possa ostacolare la sua libertà e indipendenza… di Giovanna D’Arbitrio
Luce e ombra, bellezza e inferno. È la Napoli della storia, quella che respira dal tufo giallo striato di dolori e si anima nelle belle e pensose pagine di Antonio Scoppettuolo, che porta all’attenzione del lettore Specchio napoletano. Storie di amore e di addii (prefazione di Franco Di Mare, Edizioni Lastaria, Roma, pp. 118, euro 13.90 www.lastaria.it). L’autore, giornalista di Rai 3 Lazio, cammina nei vicoli, sente storie, porta in bisaccia odori e parole di quel popolo che ha vinto il dolore e il colera con la forza di un sorriso e la speranza che cuce i giorni. di Silvia Lanzani
In certe occasioni c'è davvero bisogno di una bella faccia tosta. E negare l'evidenza come se nulla fosse diventa arte sopraffina. A loro, maestri in tal senso, è bastata solo qualche ora di silenzio stampa, giusto per concordare la risibile versione da offrire all'opinione pubblica, nella consapevolezza che tutto gli è ormai concesso. di Antonio Marulo
Domenica si vota… o almeno siamo chiamati a recarci alle urne, ma è scontato che molti italiani resteranno a casa o andranno alla partita o al cinema…magari non al mare, data la stagione… Non è una questione di qualche unità o di qualche decimo nella percentuale in più o in meno di votanti… la questione è che a queste elezioni si è arrivati perché la legislatura in corso, giorno più o giorno meno, è arrivata - faticosamente - al termine senza che la classe politica sia stata all’altezza dei problemi sul tappeto. E senza che vi sia stato un vero tentativo da parte dei responsabili della cultura e dell’informazione di affrontare a fondo il problema, di cercare di capire, prima di tutto, invece di vivacchiare… di Silvio Pergameno
Punto di congiunzione di tre continenti, Europa, Africa e Asia, Israele costituisce la terra di passaggio per centinaia di milioni di uccelli migratori che, volando da un continente all’altro in cerca di condizioni climatiche e alimentari più favorevoli a seconda della stagione, si fermano per trovare rifugio e ristoro. Lo Stato di Israele è sempre stato rispettoso di ogni forma di vita e in questo quadro rientra sia il totale divieto di caccia sia l’istituzione dell’”Israeli Wildlife Hospital” specializzato nella cura di qualunque tipo di animale selvatico. di Elena Lattes