La sensazione che la lunga volata elettorale avrebbe potuto regalare qualche momento delizioso, principalmente al centro sud, dove la qualità dei pretendenti sindaco lascia di più a desiderare, c’era. E infatti sono arrivate le conferme. Così, archiviate le comiche su Bertolaso, lo scontro è entrato nel vivo e i candidati hanno iniziato a dare il meglio, non solo sui temi più propriamente legati a questioni amministrative.
Venerdì 8 aprile, alle ore 18.00, presso la libreria Feltrinelli di Salerno (Corso Vittorio Emanuele, 230) presentazione del n. 111 di Quaderni Radicali (2 anni con Renzi. Forza e dissolvenza). Interverranno Giuseppe Cantillo, Carmelo Conte, Tino Iannuzzi, Andrea Manzi. Introduce e coordina Franco Esposito. Conclude Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali
La sentenza della Corte europea dei diritti umani sui fatti della scuola Diaz nel corso dei G8 di Genova ha fatto tornare alla ribalta la figura discussa del"superpoliziotto" Gianni De Gennaro, all’epoca capo della Polizia e nel frattempo finito sulla sedia di presidente in Finmeccanica. Anche per lui, come per altre persone nell’occhio del ciclone in questo periodo turbolento della storia italiana, si è utilizzata la parola magica di "opportunità politica" di rivestire o meno un incarico di rilievo in un’azienda di stato di primo piano. Intanto, la strage al palazzo di giustizia è stata l’occasione per suonare il presunto campanello d’allarme – come ha dichiarato a caldo Gherardo Colombo – sul "clima pesante contro la magistratura", mentre il presidente della Repubblica Mattarella chiedeva di "smetterla di svilire i magistrati". Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo numero di Maledetta Politica.
Qual è il perimetro della partita del Quirinale, come viene raccontata dai media? Da un lato, abbiamo Travaglio che ci descrive Berlusconi come un satanico burattinaio, che ottiene da Renzi vantaggi veri (profitti per Mediaset, leggi concordate ecc.), a fronte di torti soltanto simulati; dall'altro, sempre Berlusconi è ritratto come un citrullo che si è fatto prendere per il naso dal giovane premier con pochi scrupoli e tanta voglia di potere. Una rappresentazione che ha cura di non evidenziare l'essenziale e cioè che il voto per il Presidente della Repubblica ha dissipato ogni equivoco. di Luigi O. Rintallo
Oltre 1 milione: è questo l'allarmante numero di donne tra i 16 e i 70 anni che in Italia hanno subito violenza sessuale, mentre la stessa agghiacciante sorte è toccata alll’11% dei minori. Nel 70% dei casi l'incubo si consuma tra le mura domestiche. Un dato allarmante, tenendo conto di quanti, tra simili episodi, non vengono denunciati.
… White Noise – Rumore bianco, il film di Noah Baumbach appena sbarcato su Netflix tratto dall'omonimo romanzo di Don De Lillo, a modo suo sta già diventando un film di culto, dividendo pubblico e critica. Forse non per tutti è piacevole trovarsi davanti a un ritratto così impietoso della società contemporanea, dipinto con un'ironia ai limiti della satira e uno sguardo apocalittico sui generis, in cui le attualissime paure legate all'inquinamento ambientale e alla sperimentazione medica sono spettri che a loro volta rimandano a fantasmi senza tempo, dalla morte alla solitudine… di Camillo Maffia
I media occidentali ci raccontano che i talebani e l'Islam radicale rappresentano la cultura dell’Afghanistan. La storia del Paese però ci dimostra una realtà ben diversa. Nel 1919, dopo la sconfitta dei britannici, l’Afghanistan diventa indipendente sotto la guida del re riformatore Amanullah. Questi, assieme alla moglie Soraya, inizia una serie di riforme liberali per modernizzare il Paese. Pertanto, già nel 1919, un anno prima del suffragio universale negli Stati Uniti, decide di garantire alle donne afghane il diritto al voto. Non solo. Nei suoi soli dieci anni di regno, Amanullah abolisce la poligamia, la schiavitù, i matrimoni con spose bambine e impone gli abiti occidentali a tutti coloro che lavorano nei luoghi pubblici. Il motto del monarca era: “L’emancipazione delle donne rappresenta la chiave di volta nella struttura del nuovo Afghanistan”.
Nel 1921, inoltre, viene aperta a Kabul la prima scuola per bambine. Nel 1926, la regina Soraya è nominata ministro dell'Educazione e l'istruzione scolastica diventa obbligatoria per maschi e femmine fino alla quinta elementare. La radici dell'Afghanistan affondano profonde in una cultura liberale, promossa nel Regno di Amanullah, duratato dal 1919 al 1929.
Di tutto ciò ne hanno parlato Anna Mahjar-Barducci e Giuseppe Rippa con la nipote del re Amanullah e della regina Soraya, Hamdam Malek, che vive a Roma, luogo dove i due sovrani hanno trascorso il loro esilio… Di seguito la trascrizione della conversazione e l’audio per Agenzia Radicale Video.
- C’è un altro Afghanistan: Re Amanullah nel racconto della nipote Hamdam Malek. Conversazione con Anna Mahjar-Barducci e Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
Nel suo libro La Romania alla fine della guerra fredda, condizione geopolitica e opzioni di sicurezza, uscito nel dicembre 2020 nella collana Saggi di Storiografia della casa editrice Rubbettino, Mihail Dobre, professore di Politica estera, diplomazia e relazioni internazionali presso la Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest. Un lavoro che coniuga elementi di analisi politica e teorica, con una accurata ricostruzione storica non disgiunta a una lettura critica che si muove su una base di documentazione diplomatica, molto spesso inedita e una originale lettura storica. Dalle dinamiche recenti e dal suo potenziale sviluppo, che ha nelle radici che il libro descrive, le sue ragioni e condizioni, prende le mosse la conversazione che segue, che il prof. Mihail Dobre tiene con il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa
- Conversazione con il prof Mihail Dobre sul suo libro: ‘La Romania alla fine della guerra fredda’
(Agenzia Radicale Video)
Con poco più di trenta espressioni di dissenso – fra contrari ed astenuti – la direzione del PD ha votato a favore del Sì al prossimo referendum sulla riduzione dei parlamentari, così come si era già pronunciato la settimana scorsa il segretario Nicola Zingaretti. La decisione conferma il ribaltamento della posizione del partito sulla modifica costituzionale voluta dal Movimento 5 Stelle e smentisce clamorosamente le sei pagine del documento prodotto dagli stessi deputati del PD il 9 maggio 2019, che motivavano le ragioni per cui il taglio non migliorava affatto le istituzioni e faceva male alla democrazia. di Luigi O. Rintallo
Giorni fa Sua Eminenza il Cardinal Camillo Ruini, che come è noto è stato Segretario e a lungo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha concesso un’intervista al Corriere della Sera dalla quale emerge la preoccupazione del porporato, come è noto dell’area conservatrice, per il futuro della Chiesa in Italia in questi tempi di scristianizzazione e la difficoltà attuale per i cattolici italiani, anche perché non gli sembra prevedibile la riedizione della “Democrazia Cristiana”. di Silvio Pergameno
Al Musia, il nuovo spazio espositivo presso il museo Jacorossi nel centro di Roma, sono esposte per la rassegna Quattro sguardi su Roma, fotografi a confronto, le opere di Pasquale De Antonis, fotografo attivo tra gli anni '40-'80, periodo scelto dalle curatrici Barbara Drudi e Giulia Tulino come indicativo di un particolare percorso dell'arte, mentre in precedenza è stata la volta di Elisabetta Catalano, Milton Gendel, Massimo Piersanti. di Giovanni Lauricella