È ben comprensibile che commentatori e analisti politici facciano di tutto per ignorare il ferreo postulato che regola da diverso tempo le vicende italiane e che recita: “nulla di quanto accade e accadrà è nella determinazione della classe dirigente nazionale, sia istituzionale che in senso più largo sociale ed economica”. Qualora non lo facessero, gran parte della “narrazione unica” proposta in questa occasione sarebbe completamente smontata, a cominciare dalle “magnifiche sorti e progressive” che si sarebbero aperte al Paese se solo il governo Draghi fosse rimasto… di Luigi O. Rintallo
Prorogati i bandi di partecipazione Compagnie Fringe e Corti Teatrali alla 1^ edizione del Catania Off Fringe Festival che si terrà dal 16 al 30 ottobre 2022, prodotto dall'associazione La Memoria del Teatro – Palco Off in partenariato con l’Associazione Milano Off ed in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania.
Intervenendo alla presentazione del n. 41 dei Quaderni Satyagraha Semi di pace di Linda Maggiori, a cui oltre all’autrice hanno partecipato Marinella Correggia (giornalista), Rocco Altieri (Direttore Centro Gandhi), Domenico Fiormonte (ricercatore Università Roma Tre), Roberto Fantini (filosofo morale e saggista), il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa ha rimarcato come la nonviolenza rappresenti una visione diversa dal pacifismo. “Il pacifismo chiede la pace, la nonviolenza costruisce la pace” - ha sottolineato -, … l’azione nonviolenta nomina, apre, gestisce i conflitti che si prefigurano in prospettiva e li anticipa portandoli sul terreno del Diritto… Di seguito il link dell’intervento di Rippa e poi a seguire la registrazione completa dell’evento realizzata da Radio Radicale.
- Intervento di Giuseppe Rippa: “Il pacifismo chiede la pace, la nonviolenza costruisce la pace”
- Semi di pace. Presentazione dei quaderni Satyagraha n. 41, di Linda Maggiori (Radio Radicale)
Cento anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini. Molti hanno ricordato questo centenario, quasi nessuno ha ricordato cosa Pasolini scrisse pochi giorni prima del brutale delitto di cui fu vittima e che avrebbe dovuto leggere al Congresso del Partito Radicale il 2 novembre 1975. L’intervento fu letto da Vincenzo Cerami davanti ad una platea sconvolta e muta.
“… Un nuovo conformismo di sinistra si appresta ad appropriarsi della vostra battaglia per i diritti civili … creando un contesto di falsa tolleranza e di falso laicismo… Proprio la cultura radicale dei diritti civili, della Riforma, della difesa delle minoranze sarà usata dagli intellettuali del sistema come forza terroristica, violenta e oppressiva. Il potere insomma si accinge ad assumere gli intellettuali progressisti come propri chierici".
Ci viene in mente il libro di Zygmunt Bauman “Gli stranieri alle porte”, mentre sfilano in tv le immagini di migranti in lotta per la sopravvivenza, migranti che da oriente hanno marciato a piedi attraverso la rotta balcanica fino alle porte della Bosnia, davanti alle frontiere europee per loro sbarrate: i loro corpi sotto la neve, la sofferenza di malati, vecchi, bambini passano davanti agli occhi indifferenti del mondo, un’indifferenza incrementata ora dalla pandemia: ormai i confini sono ancor più delle insormontabili barriere, spesso rinforzate da muri. di Giovanna D’Arbitrio
Perfino se fossero vere le sconclusionate ma gravissime insinuazioni del dott. Di Matteo nei confronti del Ministro di Giustizia Bonafede, la gravità del desolante scontro mediatico tra campioni del giustizialismo populista in diretta tv sta altrove. E cioè nell’essere noi ormai assuefatti alla idea che una sconcertante performance televisiva come quella messa in scena dal dott. Di Matteo rientri nell’ordine delle cose che possono legittimamente accadere nel nostro Paese, e che infatti regolarmente accadono. di Gian Domenico Caiazza (da Il Riformista)
Oggi è il primo maggio. La classe operaia progressivamente ha perso la voce e il volto, sostituita da uno sconfinato sottoproletariato, variegato, disunito e violato, alcuni arrivano all’agiatezza ma restando sempre al di qua del lavoro come progetto e passione: un sottoproletariato che si è esteso tanto da alludere a uno spazio universale nelle cui sabbie anche i ricchi finiranno con affondare. Quando ho scritto i 22 versi della poesia che oggi pubblico su Agenzia Radicale c’era ancora un’ombra concreta della classe operaia, ma quella vera, diseredata (e riconoscibile) era l’altra e di essa parlo in quei 22 versi, di coloro che erano - e sono - dietro lo steccato. Pubblicai questi versi nel marzo 2000 nel mio “Il sonno e le vigile”, edizioni Sottotraccia. (… SEGUE>)
Nota dell'editore: l'intervista è stata condotta al Palazzo dell'Eliseo a Parigi il 21 ottobre. La trascrizione francese è stata leggermente modificata per chiarezza. La traduzione inglese è stata fatta da The Economist, quella italiana dalla redazione di AR.
The Economist: Siamo rimasti tutti colpiti dal tono molto cupo del tuo recente discorso alla conferenza degli ambasciatori. Hai iniziato con una nota quasi esistenziale sul futuro dell'Europa; hai parlato della possibile scomparsa dell'Europa. Non stai drammatizzando troppo la situazione? Perché una visione così desolante del futuro dell'Europa?
È finita – dice Beppe Grillo - l'epoca del Vaffa, resta più che mai quella delle parole a casaccio rimangiate al momento opportuno e e secondo convenienza. Di questo il Movimento dalla doppia morale ci ha abituati e quindi non ci stupisce. Per questo gli sviluppi del caso di scuola Emanuele Dessì fa parte del come volevasi dimostrare...
“...Ecco, individuare il fascismo. Il fascismo non piove dal cielo, non è innato né proprio di certi paesi. L'esperienza concreta che oggi si fa del fascismo è troppo bruciante per provenire da una bottega di anticaglie o dalla storia antica; il fascismo è articolo prodotto nelle fabbriche del nostro tempo, della nostra epoca, nelle guerre che ci circondano”.
Geppi Rippa – sollecitato da Antonio Marulo - prende così spunto da alcuni passaggi della sua prefazione a una raccolta di scritti sull'antifascismo libertario dei radicali, editi da Quaderni Radicali nel 1980, per riflettere, nel nuovo numero di Maledetta Politica, sul tema che domina in questi giorni di sgangherata e deprimente campagna elettorale.
A Napoli, nel Salone Parrocchiale della chiesa di Santa Maria della Sapienza, recentemente si è concluso un ciclo di conferenze su importanti argomenti storico-artistici. Il ciclo è stato organizzato dall' “Associazione culturale Sebezia Onlus”, che è volta alla promozione e alla divulgazione dell'arte e a ricercare in essa il più antico e profondo significato. di Adriana Dragoni