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25/06/25 ore

Questa sinistra e questa destra lavorano per affossare l’Italia. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa



Accantonando l’informazione, che sempre più rivela di essere il bollettino di tifosi contrapposti più che il mezzo con cui comunicare le cose e preparare, con la conoscenza, le scelte di chi è chiamato a scegliere e chi deve giudicare sulle scelte e le sue conseguenze con il voto, quello che appare è uno sconcertante processo di delegittimazione dell’intera classe dirigente di opposizione e di maggioranza.

 

Ecco la questione della difesa nazionale e europea.

 

“… Da anni ormai – più discretamente sotto l'amministrazione Biden e più rumorosamente sotto quella di Donald Trump – l'America fa pressione sull'Europa affinché aumenti la spesa militare. È una questione strategica globale che va oltre i conflitti in Ucraina o in Medio Oriente…” - scrive Francesco Sisci sulla pagina di Appia Institute di cui è direttore.

 

“… Da un lato - prosegue ancora Sisci -,  si tratta di alleggerire il peso americano sul fronte occidentale, poiché gli Stati Uniti devono concentrarsi maggiormente sul fronte orientale (asiatico), cercando al contempo aiuto per risanare il loro disastroso deficit di bilancio. Dall'altro, con un maggiore impegno europeo, l'alleanza politico-militare può diventare meno sbilanciata. Deve camminare su più gambe, non solo quelle dell'America, ma anche quelle dei suoi alleati europei e asiatici. Pertanto, l'alleanza passerebbe da una situazione in cui l'America saltellava per il mondo su un piede solo a una in cui opera in modo più tentacolare, pervasivo ed efficace, risultando al contempo meno costosa per il Tesoro statunitense. Si tratta di una strategia generale degli Stati Uniti, indipendente da un presidente in particolare.

 

Tra alti e bassi e stilettate sotterranee si assiste a una rappresentazione di immagini contrapposte, con i Volenterosi (Regno Unito, Francia, Germania e Polonia, tra cui compare e scompare lai Meloni), che si sentono gli interlocutori per eccellenza dell’Occidente e chi si ritiene di essere il ponte di collegamento tra Usa e Ue e si attribuisce il compito di essere l’unico che sta lavorando ad una ricomposizione di un fronte occidentale unito.

 

I riflessi in Italia di questo racconto sono a dir poco paradossali e  parossistici. Poche verità, molte strumentalizzazioni di parte, completa assenza di visione e di prospettive …

 

“… Ciò comporta due conseguenze: una per l'Italia e una per la stessa Meloni. Se il quadro generale non cambia, il governo avrà difficoltà a portare avanti la spesa militare critica, perdendo ulteriormente terreno nel grande gioco diplomatico, con ripercussioni politiche ed economiche imprevedibili per il Paese. D'altra parte, senza alternative, Meloni dominerà sempre di più il panorama politico italiano. Ovvero, l'Italia diventerà più piccola ma più meloniana … ”. - è quello che ancora Sisci sottolinea -.

 

“ … Infine, come in un giallo, c'è un colpo di scena. Se Meloni volesse davvero allinearsi alla nuova politica euro-atlantica, dovrebbe cercare un ampio sostegno dell'opposizione per aumentare la spesa militare. Ma questo creerebbe un'alternativa al suo governo: un altro partito che, facendosi avanti, potrebbe rivendicare una legittimità pari (o maggiore) nei rapporti con Bruxelles e Washington.

 

Pertanto, nel suo oggettivo interesse personale, l'isolamento della sua posizione in Italia – e l'isolamento dell'Italia nei colloqui di difesa euro-atlantici – gioca a favore di Meloni. Rimane l'interlocutore unico, indispensabile, e quindi si rafforza di giorno in giorno. Dopotutto, perché dovrebbe agire contro se stessa? A prescindere dalle intenzioni, questo è il quadro generale. Per il momento va bene, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di trovare il loro posto nel mondo. Ma, a causa delle sue dimensioni economiche e della sua particolare posizione geografica, l'Italia finirà per essere un peso per gli Alleati.

 

Per quanto riguarda italiani, europei e americani, il giudizio sul  Bel Paese  è facile …”.

 

La domanda resta, la piccola Italia resterà, a prescindere dagli obiettivi ritardi dell’Europa e alla confusione trumpiana, isolata e con poco peso nei colloqui euro-atlantici e perderà sempre più peso nel grande gioco diplomatico? Oppure la strategia meloniana le fornirà un ruolo (ad ora solo immaginato) di collegamento all’interno di una speranza necessaria ma sfrangiata?

 

Nella conversazione per Agenzia Radicale Video Francesco Sisci, analista politico, sinologo, giornalista, discute con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale dei possibili scenari he si vanno delineando…

 


- Questa sinistra e questa destra lavorano per affossare l’Italia. Conversazione  con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 


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