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03/05/24 ore

Il Blog di Grillo e il popolo della Rete… televisiva!


  • Antonio Marulo

C’era una volta il popolo della rete con la sua voce e il suo ruolo decidente… e ora non c’è più, o meglio, c’è sempre meno, secondo quanto ci dicono le rilevazioni sugli accessi al Blog di Grillo. Si narra infatti di una caduta libera. Come paragone si prendono i gloriosi dati dell'anno 2006, che - detto per inciso - in termini di sviluppo e diffusione di internet costituisce era biblica. Allora beppegrillo.it era terzo nella top ten mondiale; oggi, Alexa, azienda leader nel settore, lo colloca al 171esimo posto in Italia e addirittura al 7495esimo posto al mondo.

 

In realtà, il trend negativo si registra da tempo e cresce in modo direttamente proporzionale all’influenza che in questi anni è stata attribuita strumentalmente al sito nella crescita dei consensi del M5S. Nel numero 101- maggio 2014 di Quaderni Radicali, in un articolo di Roberto Granese, si faceva notare “l’assenza del blog del Guru del web" dai primi posti della classifica italiana (78esimo circa un anno fa) e ci si domandava retoricamente “chi siano quel 20/25 per cento di italiani che ha votato" per il MoVimento, a dispetto degli utenti del Blog di gran lunga inferiore.

 

La risposta va ricercata nel ruolo determinante che ha la televisione. Come più volte è stato sottolineato su queste pagine, il boom di Beppe Grillo va infatti ascritto - diversamente da quanto si è decantato - all’occupazione in una certa stagione degli spazi televisivi, gentilmente permessa dai media di regime ai comizi senza contradditorio dei vaffatour. La stessa operazione che in questi mesi viene ripetuta con Matteo Salvini e la nuova Lega post-Bossi, presente fino allo sfinimento da mane a sera in ogni talk tv (escluso Masterchef, ma forse ancora per poco), con l’obiettivo di creare un effetto sostituzione a destra, drenando i voti dei 5Stelle, che nel frattempo sono andati troppo oltre quelli auspicati per non dare fastidio.

 

Ora, il calo degli utenti del Blog di Grillo potrebbe essere interpretato comunque come un segnale di un declino imminente, dovuto più che altro al depotenziamento politico nella Rete. In tal caso, si incorrerebbe nel stesso errore di sopravvalutazione del web come indice e mezzo per ottenere consensi nell'opinione pubblica. Questi ultimi continueranno a dipendere dal modo con cui Grillo e i suoi sapranno utilizzare e sfruttare la grancassa televisiva. Le occasioni, certo, si sono ridotte; molte porte si sono chiuse. Il resto, in negativo, lo fanno sul campo gli onorevoli cittadini che, a furia di spararle grosse, fanno sentire anche un po’ di olezzo oltreoceano.

 

Sembrano ormai lontani, eppure si tratta di ieri, i tempi in cui l’ambasciata USA a Roma guardava e studiava con interesse l’esperimento politico/economico della Casaleggio & Associati, sotto i buoni auspici della Camera di Commercio americana in Italia.

 

 


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