In un lungo editoriale sul Sole 24 Ore, pochi giorni fa, Giuliano Amato ha cercato di spiegare perché “non è contro l’Europa votare con nuove regole” e perché, in sostanza, i radicali abbiano torto nel sostenere che esista un vincolo europeo che vieti la modifica della legge elettorale nel periodo precedente alle elezioni. Un tentativo a nostro avviso fallito, ma vediamo perché.
Il referendum organizzato alla bene e meglio dai filorussi dell’Ucraina ha avuto l’esito scontato, senza neanche la presenza dei carri armati russi e con Putin che ne esce anche con la faccia ripulita dopo le dichiarazioni rilasciate alla vigila della consultazione (richiesta ai secessionisti di rinviare il refenedum, ritiro delle truppe russe, apertura sulle elezioni presidenziali a Kiev del 25 maggio). di Silvio Pergameno
“When i think of that time, i'm afraid”. Lo dice Krishna con la sua voce da bambina, mentre racconta di quei dodici giorni passati in prigione lontano dai suoi genitori, quando dallo scorcio di divisa che i suoi occhi bassi riuscivano a vedere la voce dell' Autorità penetrava la sua volontà, dopo aver aver già penetrato il suo corpo acerbo.
A metà ottobre Silvio Berlusconi annunciava, “per amore dell’Italia”, il suo passo indietro alle prossime elezioni, e lanciava le primarie del Pdl per il 16 dicembre. Da allora molte cose sono cambiate. Mentre il palcoscenico veniva occupato, con ovvie ragioni, da Bersani, Renzi e dagli altri contendenti delle primarie del centrosinistra, l’entusiasmo iniziale all’interno del Pdl ha dovuto inevitabilmente fare i conti con la realtà delle cose.
Su queste pagine, da qualche tempo, si va ribadendo un concetto, sicuramente grave, coniato dal nostro direttore, quello di "società delle conseguenze". Conseguenze di che ed in che senso? Per chi non lo avesse ancora affrontato o compreso, il concetto è semplice quanto efficace. di Roberto Granese
'Luce del mattino', così si chiamavano. Un chiarore pieno di promesse che è andato offuscandosi fino a spegnersi nella notte senza luna di una fatwa. Aneeqa Khalid, Noma Nazir e Farah Deeba sono, rispettivamente, la chitarrista, la cantante e la batterista delle Praagaash (luce del mattino, appunto), prima rock band femminile del Kashmir: tre adolescenti, tre piccole donne che, con tanto di chador, lo scorso dicembre avevano affrontato il palcoscenico di una importante rassegna musicale a Srinagari, aggiundicandosi il terzo posto e sfidando l'ira funesta dei fondamentalisti islamici.
"Il meglio deve ancora venire": con queste parole sia il Comitato elettorale per Renzi che quello per Bersani hanno accolto la settimana del ballottaggio, quella che si prospetta essere un vero e proprio atto bulimico di informazione politica.
Susanna Camusso accusa Matteo Renzi di torcere la democrazia verso la governabilità, insofferente per la concertazione con le parti sociali, cui nega ruolo di partecipazione e di sostanziamento della democrazia. di Silvio Pergameno
E’ stato approvato dalla Camera dei Comuni del Parlamento inglese, con 400 voti favorevoli e 175 contrari, il 'Marriage Bill', provvedimento che prevede il riconoscimento dell’istituzione matrimoniale tra coppie dello stesso sesso anche in sede religiosa, lasciando alle singole confessioni la libertà di concedere il rito all’interno dei loro luoghi di culto.
Il punto di arrivo sembra essere un grande partito di certi giudici, che possa incarnare il sogno di una certa magistratura italiana non più in grado di mettere argine alla propria irrefrenabile indole politica. Con il risultato di delineare un centrosinistra ancor più distante dall’affrontare l’auspicata questione liberale.
Oltre trent’anni fa, nel 1983, comincia la storia delle riforme istituzionali che avrebbero dovuto portare a una profonda modifica della legge fondamentale dello Stato approvata nel 1948. Allora la Commissione presieduta da Bozzi si concentrò su alcuni – non decisivi – cambiamenti che riguardavano la fiducia diretta al presidente del Consiglio da parte delle Camere, qualche aggiustamento delle autonomie locali e i meccanismi delle procedure d’accusa. di Luigi O. Rintallo