Sei prigionieri sono stati impiccati la mattina presto il 4 luglio nel carcere di Bam, nella provincia sud-orientale di Kerman. Lo ha riportato l’agenzia di stampa ufficiale Fars, secondo cui i sei erano stati riconosciuti colpevoli del traffico di 339 kg di eroina e 191 kg di oppio.
Passato lo shock del 7 gennaio, annunciate da Parigi in primo luogo e da altre capitali europee le misure immediate in materia di sicurezza, passate come “notizie” le stragi di Mariupol, tutto sembra fermarsi nell’attenzione politica sulla minaccia terroristica a un primo livello di considerazioni e di intervento, mentre nessun approfondimento viene posto in atto al livello della situazione mediorientale nel suo complesso e ancor meno sulla questione di fondo del rapporto fra islamismo e democrazia, sul quale giorni fa questa Agenzia ha pubblicato una conversazione di Anna Mahjar Barducci e Giuseppe Rippa con il prof. Khaled Fouad Allam – docente di sociologia dell’islamismo all’Università di Trieste – pubblicata su Quaderni Radicali 92 (agosto 2005), ma di stretta attualità. di Silvio Pergameno
A Hide park, l’estate scorsa. 44 anni dopo quel volo di farfalle liberate sul palco all’inizio del concerto, che avrebbero dovuto sublimare la scomparsa di Brian Jones, avvenuta appena due giorni prima. Sullo stesso prato, diventato oggi l’immensa “O 2 Arena” di Londra, la più famosa e longeva Rock’n Roll band del mondo ha replicato il concerto inaugurale di quella che fu la loro Golden Age (1969-1974). di Vincenzo Basile
Appare del tutto pretestuosa, sterile, e a tratti anche ridicola, la polemica lanciata ieri sull’Huffington Post da Elisabetta Addis – economista tra le fondatrici del movimento femminista “Se non ora quando” – contro le parole utilizzate da Papa Bergoglio nell’ormai famosa lettera inviata a Repubblica martedì scorso. di Ermes Antonucci
La California è il primo Stato americano ad approvare una legge a tutela degli alunni transgender nelle scuole pubbliche, dall’asilo al liceo, che consentirà a questi “di scegliere i bagni dove andare e le squadre nelle quali giocare (maschili o femminili), sulla base della loro identità sessuale e non dei loro cromosomi di nascita”.
La notte dell'onestà. Lo spettacolino messo in piedi da Beppe Grillo ieri in piazza del Popolo a Roma rappresenta la quintessenza del populismo moralista sul quale il Movimento 5 Stelle ha fondato le proprie fortune, quello incentrato sulla distinzione tra "noi" e "loro", gli onesti e i disonesti, ma che di fronte ai fatti finisce per essere risucchiato dal solito vortice di contraddizioni. di Ermes Antonucci
Dal Guatemala al Messico agli Stati Uniti. Dice il regista del film qui considerato: "Ho voluto mettere in discussione le barriere sociali, nazionali e razziali. Siamo tutti uguali, abbiamo tutti le stesse esigenze, lo stesso sogno di una vita migliore. La migrazione è un fenomeno naturale, mentre i confini sono artificiali, sono stati creati dagli stessi esseri umani in tempi relativamente recenti". di Giovanni A. Cecconi
La raccolta firme per i referendum radicali è ormai in dirittura d’arrivo e, a fianco agli interrogativi circa i quesiti che riusciranno a superare la soglia delle 500mila firme e dunque ad approdare alle urne, torna di nuovo d’attualità il dietrofront con cui Beppe Grillo ha – in modo molto ambiguo – prima annunciato e poi ritirato il proprio sostegno all’iniziativa referendaria radicale.
Il Golden State si è subito adeguato alla decisione della Corte Suprema americana che ha dato il via libera alle Nozze gay. Così, a San Francisco, a poche ore dalla rimozione del divieto, si è celebrato il primo matrimonio tra Kris Parry e Sandy Stier, la coppia che aveva sollevato il caso poi finito davanti alla Corte Suprema.
Il passo era difficile perché urtava contro una resistenza accanita dei tedeschi virtuosi per evitare di essere coinvolti nelle conseguenze delle sconsideratezze degli scialacquatori del Sudeuropa. La BCE alla fine l’ha spuntata, con qualche… sacrificio. di Silvio Pergameno
“Popolare e gioioso, un festival in cui la risata non impedisce la riflessione” è stato lo slogan di questa trentunesima edizione del “Torino Film Festival”. Club Sándwich, di Fernando Eimbcke, storia di una madre e del suo amore per il figlio, vince il TFF numero 31. di Vincenzo Basile
- Torino Film festival. Mafia italiana e rivoluzioni arabe di V.B.