Si consuma, in queste ore, la parabola del fenomeno politico usa-e-getta di Mario Monti. Una crisi che, oltre a manifestare un certo grado di ingenuità da parte dell’ex premier tecnico, rappresenta l’ennesimo fallimento di natura politica prodotto dal sistema partitocratico italiano. di Ermes Antonucci
Nguyen Anh Tuan, un giovane di 27 anni originario di Hanoi, è stato giustiziato con il metodo dell’iniezione letale. È il primo giustiziato in Vietnam con questo sistema. L’esecuzione ha avuto luogo di mattina nella Prigione della Polizia di Hanoi, rende noto l’agenzia Thanh Nien News.
L’intervista sull’ultimo libro di Giuseppe Rippa “Alle frontiere della libertà”, rilasciata a questa Agenzia da Angiolo Bandinelli, figura storica – ma non meno attuale – del movimento radicale e del partito radicale, induce necessariamente riprendere il discorso sul complesso quadro della società italiana nel suo rapporto con la politica. Bandinelli ritiene che “Alle frontiere della, libertà” sia un ottimo libro, veramente rappresentativo del significato della vicenda radicale e ritiene anche di particolare rilievo la sottolineatura data dall’autore a un tratto caratteristico del fare politica dei radicali. di Silvio Pergameno
Come quella di Timbuctù, di Abderrahmane Sissako che è il racconto dell’attuale realtà del Mali oppresso da un fondamentalismo islamico che pur con le proprie migliori intenzioni, non esita a prevaricare donne e uomini e che stenta a mettersi in discussione perfino davanti alla critiche degli Imam. di Vincenzo Basile
Cannes 2014, parte la rassegna francese di V.B.
“L’Italia è il paese che amo”: è nelle celebri parole con cui Silvio Berlusconi annunciò la sua discesa in campo che è possibile rintracciare le ragioni storico-politiche dell’avvento e poi del successo del “berlusconismo”. Questa è la tesi di fondo del libro “Il berlusconismo nella storia d’Italia” (Marsilio, 239 p., € 19,50), scritto da Giovanni Orsina, professore di storia contemporanea alla Luiss, intervistato da Agenzia Radicale.
- Guarda l’intervista a Giovanni Orsina (Agenzia Radicale Video)
Il nostro ordinamento, focalizzando l’attenzione sul legame di sangue e sul diritto di filiazione, àncora l’acquisizione della cittadinanza al principio dello ius sanguinis e non a quello dello ius soli. Una riforma della legge 91 che attribuisca rilevanza alla nascita sul territorio della Repubblica e che superi l’ostacolo della necessaria ininterrotta residenza fino alla maggiore età, significherebbe la soluzione di problematiche di fondamentale importanza durante la crescita e la costruzione del futuro del minore e della società. di Francesca Pisano
Notte da "star" per Walter Veltroni, che ieri ha presentato all'Auditorium di Roma la prima del suo nuovo film "I bambini sanno". Ad omaggiare l'ex segretario del Pd, neanche fosse un capo di Stato, sono stati niente di meno che: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, il Presidente emerito Giorgio Napolitano, i ministri Pier Carlo Padoan, Angelino Alfano, Andrea Orlando, Maria Elena Boschi, Stefania Giannini. di Ermes Antonucci
Scelti tra 1800 aspiranti, in rappresentanza di 28 paesi, saranno 48 i film che punteranno al Palmares, in quest’ultima edizione diretta da Gilles Jacob che nel 2015 cederà l’incarico all’ex presidente di Canal Plus, Pierre Lescure. di Vincenzo Basile
Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Libertà e Giustizia, Fattoquotidiano in piazza per difendere la "Costituzione più bella del mondo". E a far da cornice, l’abituale recita dei moniti da parte della suprema classe intellettuale di sinistra. di Ermes Antonucci
Un blogger 'troppo progressista' per rimanere impunito. Così le autorità dell'Arabia Saudita hanno condannato a sette anni di carcere e 600 frustate il direttore del sito web 'Free Saudi liberals', Raif Badawi. L'accusa è quella di “aver violato i valori dell'Islam e aver diffuso il pensiero progressista” creando un forum in cui si discute del ruolo della religione nel regno.
L’accordo di massima raggiunto a Losanna, fondato su un rinvio di dieci/quindici anni del programma nucleare iraniano versus una progressiva attenuazione e fino alla soppressione delle sanzioni economiche (che hanno ridotto l’Iran in una condizione economica molto difficile e connotata da pesanti conseguenze sulla popolazione) ha dato – ovviamente - luogo a reazioni disparate, che però, per lo più, sembrano molto legate a orientamenti e posizioni già ben note. di Silvio Pergameno