L'Italia non è un Paese per onesti. E' quanto si evince dal primo rapporto sulla corruzione nell'Ue, presentato a Bruxelles dalla Commissaria agli affari interni, Cecilia Malmstrom. A livello europeo, chiariscono i numeri, il totale dei costi diretti della corruzione ammonta a 120 miliardi, un costo di cui il nostro Paese può 'vantare' la metà esatta: 60 miliardi di euro ogni anno, pari a circa il 4% del Pil.
L’Europa in crisi può avere una grande occasione per il rilancio se guarda al Mediterraneo. Ne è convinto Alfredo Arpaia, presidente della Lega Italiana dei Diritti dell’ Uomo, che ha svolto il suo Congresso Nazionale a Roma gli scorsi 16 e 17 novembre, mettendo al centro “I Dirittti Umani disattesi in Italia, in Europa, e nell’area del Mediterraneo”.
Audiovideo prima giornata – mattina (Agenzia Radicale Video)
Audiovideo prima giornata – pomeriggio (Agenzia Radicale Video)
Audiovideo seconda giornata (Agenzia Radicale Video)
Kail è un soldato yurdione e gli Yurdioni sono un popolo guerriero, o meglio, guerrafondaio, che preferisce invadere, sottomettere, uccidere, far soffrire gli altri e addirittura i propri figli invece che costruire, promuovere la cultura e progredire. di Elena Lattes
Il movimento di Grillo e Casaleggio, dopo aver accolto la nomina di un suo membro alla presidenza della Vigilanza Rai con i soliti proclami qualunquistici e la promessa di rivoltare come un calzino una delle appendici preferite della partitocrazia, non è stato capace di imporre in maniera credibile e trasparente la questione della riforma del servizio pubblico nel dibattito politico. di Ermes Antonucci
Due volte premiato a Cannes per i film "Gomorra" e "Reality", Matteo Garrone ci riprova con la sua nuova pellicola "Il Racconto dei racconti – Tale of Tales". Tratto da "Lo cunto de li cunti", una raccolta di 50 favole di Giambattista Basile, scrittore napoletano di epoca barocca (1566-1632), il film s’ispira in particolare a tre racconti: la cerva fatata, la vecchia scorticata, la pulce. di Giovanna D’Arbitrio
Il neosegretario democratico, che tanto si era infervorato nel chiedere a suo tempo le dimissioni del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, coinvolta nel discusso quanto fumoso affaire Ligresti, questa volta ha deciso di indossare, di fronte al caso Faraone, la maschera del politico garantista, rifugiandosi in un silenzio tombale. di Ermes Antonucci
E pur si muove. Qualcosa, in un sistema i cui pianeti si muovono attorno al sole dell'eterosessualità, sembra stia lentamente cambiando: contro qualsiasi logica di discriminazione in termini di orientamento sessuale, qualche giorno fa il Tribunale dei minori di Bologna ha deciso infatti di affidare temporaneamente una bimba di tre anni ad una coppia gay.
L'ultimo libro di Massimiliano Iervolino porta un titolo eloquente: "Roma, la Guerra dei Rifiuti" (Infinito edizioni). Già autore, con la giornalista Paola Alagia, dell'interessante libro-inchiesta "Con le Mani nella Monnezza - I disastri della partitocrazia. Il caso Malagrotta: l'ottavo colle di Roma", Iervolino riporta in questo ultimo lavoro i contorni nitidi di un'emergenza rifiuti cercata, quasi voluta, dalla partitocrazia laziale che negli anni ha sempre "deciso di non decidere". di Andrea Spinelli Barrile
Dunque, niente paura, nessun obbligo automatico di pagare. "L’Avvenire" con un titolo rassicura le scuole cattoliche terrorizzate, dando notizia dell’intervento della Cassazione chiarificatore che ha voluto fugare dubbi ed annacquare le polemiche seguite alla sentenza sull’Ici agli istituti paritari. di Antonio Marulo
"Il figlio di Saul non è un bel film! Semplicemente perché non vuole esserlo, anzi rifugge da tutti gli estetismi, da qualsiasi ricerca di stile, qualsiasi estetismo e spettacolarita'…" inizia così la conferenza stampa a Cannes del giovane regista ungherese, Laszlo Nemes, che spiega ... di Vincenzo Basile
Cannes 2015: Garrone, Moretti e Sorrentino alla resa dei conti con i colleghi francesi di V.B.
E’ già stata archiviata trionfalmente come l’ennesima prova di democrazia diretta. Ma, a ben vedere, la votazione avvenuta sul blog di Beppe Grillo tra gli iscritti al suo M5S circa l’abrogazione del reato di clandestinità, non ha fatto altro che confermare tutti i limiti insiti in una concezione della democrazia alquanto distorta. di Ermes Antonucci