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05/12/25 ore

Urbanistica: ‘Cultura & politica’ a margine delle recenti indagini milanesi


  • Giovanni Lauricella

La cultura e la politica sono sempre stati un connubio di gran successo, il contrario di quello che forse stanno dimostrando le indagini ancora in corso aMilano sull'urbanisticama che allargandosi sta coinvolgendo molto di quello che rappresenta la cultura, l'arte  l'architettura e ovviamente anche l'urbanistica. Uno tsunami politico che oltretutto lascia senza casa migliaia di persone che avevano già versato la caparra per una casa che non c'è più, svanita in una città carente d'alloggi e dai fitti altissimi.

 

Sono tante persone iscritte nel registro degli indagati, per adesso solo 74, senza contare gli altri che ci saranno nelle altre due imminenti inchieste,  ma cerchiamo di capire cosa succede quando una cerchia di amici uniti da comuni interessi, un gruppo di affiliati dello stesso partito, componenti di una famiglia, occupano posizioni di potere.  

 

Le imputazioni sono: false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone, in relazione alla nomina dell’ex presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni. Concorso in induzione indebita a dare o a promettere utilità relativamente al progetto del “Pirellino”.

 

Non farò la ripetizione di quello che già altri giornali e riviste molto meglio informate hanno trattato, stando ai titoli di testata su tutti i giornali spero che si è capito di che cosa si sta parlando.

 

Una Milano che purtroppo è già in gravi difficoltà  da tempo su numerose emergenze sociali e degrado occupando spesso le testate dei giornali con titoli allarmanti. 

 

Ditemi voi cosa pensare quando sai che la prestigiosa Triennale di Milano ha il suo presidente indagato da un'inchiesta giudiziaria, ditemi voi se la culla della cultura mondiale, dell', arte e dell'architettura, riferimento in tutto il mondo, si scopre che potrebbe essere in mano a dei furbetti  che tentano di impossessarsi della città più ricca e produttiva del Paese per mero accanimento di ricchezza… Ma questo se è vero lo dirà la magistratura.  

 

Ditemi, purtroppo, anche degli artisti che per affiliazione politica hanno avuto la possibilità di esporre alla Triennale di Milano. Qui stendo un velo pietoso di compassione e concludo perché a parlar male ci sarebbe troppo da dire su un andazzo che è poi quello generale che affligge tutto lo stivale. 

 

Ditemi quanto sarà ridimensionato il successo architettonico e urbanistico milanese contemporaneo: City Life con i suoi avveniristici interventi di archistar del calibro di Zaha Hadid, Libeskind, Isozaki, l'Unicredit tower e piazza Gae Aulenti di Cesar Pelli, il tanto pubblicizzato bosco verticale di Boeri, il Campo Bocconi dello studio giapponese Sanaa, il Masterplan di Santa Giulia, il centro della Fondazione Prada di Rem Koolhaas, Fieramilano Rho di Fuksas ecc. ecc. 

 

Ditemi delle riviste e degli scrupolosi giornalisti che adesso stanno zitti, di una certa sinistra che dimostra ancora una volta non accetta di essere criticabile, alla faccia del rinnovamento, altro argomento lungo da discutere. 

 

Ditemi dei personaggi illustri dell'arte e della cultura che si sono voltati dall'altra parte da più di un anno, da quando si è venuto a sapere delle prime avvisaglie di imminenti denunce. 

 

“Inequalities”, diseguaglianze, titolo socialistoide saccente di chi ha la presunzione di ugualizzare, ... le solite campagne ideologiche per auto incensarsi e per raggiungere il potere… Una Triennale che ha l'urgenza di affrontare le disuguaglianze in diverse dimensioni, come quella geografica, urbana, dei corpi e delle relazioni, compreso quella di portare questi contenuti come emblema culturale in altre importanti sedi con un tour fuori il Palazzo dell'Arte di Milano. 

 

Alla luce di quello che sta succedendo e senza con questo esprimere condanne in via pregiudiziale … ma quali valori culturali emergeranno da tutto questo al di là di strumentalizzazioni che vengono espresse per miserabile conflitto politico-ideologico? 

 

Non sono un giustizialista non mi interessa scendere nei dettagli dell'inchiesta, non ho la morbosità che va tanto di moda tra gli inquirenti, cerco solo di far capire quanto sarebbe desiderata l’agognata rigenerazione di idee utili per tutti.

 

(foto da urbanfile)

 

 


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