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03/10/24 ore

Audio tavola rotonda. Fattorie Sociali: strumento di recupero delle categorie svantaggiate


  • Roberto Granese

"Fattorie Sociali: strumento di recupero delle categorie svantaggiate" è stato il tema della tavola rotonda che si è tenuta presso la sede della Lega Italiana Dei Diritti dell'Uomo in Piazza d'Ara Coeli.

 

Dopo i saluti del presidente della LIDU Alfredo Arpaia l'incontro si è sviluppato descrivendo accuratamente questo "strumento di recupero" attraverso la testimonianza del presidente della rete delle Fattorie Sociali Marco Berardo Di Stefano che ha definito il quadro normativo di riferimento, le proposte di legge in atto, i metodi di lavoro, le motivazioni ed i risultati sia di produttività che di risparmio e di recupero delle persone coinvolte in questo tipo di iniziativa.

 

L'assistente sociale Valeria Gamberini, responsabile del progetto di agricoltura sociale "Orto e mezzo" ha illustrato, anche con il contributo di Massimiliano, uno dei diversamente abili coinvolti nel progetto, la pratica, i risultati e le prospettive di questo tipo di lavoro che crea e ricostruisce ed arricchisce una identità individuale e sociale per queste persone tramite la produttività, la remunerazione ed il contatto costante con la terra e la comunità sociale interna ed esterna a questi gruppi.

 

Un contributo ad un allargamento del discorso è venuto dalla dottoressa Fiorella Rathaus, responsabile del progetto "Together with Vi.To." presso il Consiglio Italiano per i Rifugiati, che ha illustrato il progetto di ricostruzione dell'identità e reimmissione nel tessuto sociale delle vittime di tortura attraverso progetti che spaziano tra l'artigianato, la musica ed il teatro.

 

La dottoressa ha voluto sottolineare la scandalosa mancanza di definizione legale del reato di tortura nel nostro paese mentre spiegava i danni alla personalità delle vittime che solo faticosamente ed appassionandosi ad un qualcosa che potesse ricostruire il vincolo di fiducia, in primis con se stessi e poi con gli altri, riuscivano a accettare e superare i danni subiti.

 

Il dottor Francesco Dell'Aira, vice segretario del sindacato dei direttori dei penitenziari ed ex direttore, attualmente in pensione, del carcere di Terni, ha ulteriormente allargato l'oggetto aggiungendo la sua esperienza dell'immissione del lavoro artistico ed artigianale come strumento di rieducazione dei devianti, ha sottolineato la concezione del carcere  come strumento di recupero alla società dei detenuti e non come strumento di punizione ed il fatto che il lavoro e l'espressione artistica erano riuscite anche a rendere più vivibile e meno isolato anche un luogo come il carcere.

 

A spostare il fuoco dalla testimonianza all'analisi politica ha provveduto il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale che, con il suo intervento ha anche creato le condizioni per un allargamento del dibattito. Giuseppe Rippa ha delineato il quadro sociopolitico del paese ed ha evidenziato un nodo di fondo: all'interno di quella che è definibile come una "democrazia fittizia" ogni tentativo di recupero dell'individuo alla società è in realtà iscritto in questo quadro e quindi insufficiente, nonostante le migliori intenzioni, a rompere quel sistema corporativo e partitocratico di cui è, anche involontariamente, anch'esso parte.

 

L'essiccamento volontario e aggressivo dei "pozzi liberali" ha reso il sistema irriformabile e la questione Amnistia è l'esempio più chiaro di questa realtà. L'amnistia non è fattibile perché sarebbe il "grimaldello" con cui si potrebbe scardinare il sistema come lo era il divorzio negli anni settanta; l'impraticabilità di questa via è la testimonianza finale di quella attuale irriformabilità.

 

La creazione dell'Associazione Arabi Democratici Liberali rappresentava in quest'ottica quella costruzione dell'interlocutore che è l'opposto di quello che è stato perpetrato in questo paese ovvero lo sterminio di quella cultura di sinistra liberale che sarebbe l'unica occasione di rendere questo impegno sociale qualcosa di più che mera testimonianza.

 

L'incontro, moderato da Maria Vittoria Arpaia del Comitato LIDU giovani,  si è concluso con una proposta di creazione di un tavolo permanente che, mettendo in comunicazione i vari mondi presenti consentisse un arricchimento reciproco.

 

Audio della tavola rotonda Fattorie Sociali  (Agenzia Radicale Video)

 

 


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