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06/12/24 ore

Populismo, oligarchia e democrazia: tre modelli a confronto


  • Luigi O. Rintallo

Populismo, oligarchia e democrazia: tre modelli che caratterizzano la politica moderna e che, in particolare nel nostro Paese, risultano avvitarsi su se stessi senza concludere nulla di positivo. Il populismo, vale a dire la tendenza ad andare incontro al popolo, assecondandone le pulsioni o le richieste, ha trovato modo di esplicitarsi in due modi contrastanti.

 

Da un lato, abbiamo il populismo berlusconiano, all’insegna del libertinaggio a-politico e di una certa joi de vivre legata a epoche di sviluppo e di crescita ormai forse impraticabili; dall’altro, ha assunto i colori cupi del giustizialismo e del risentimento perenne, che richiede continuamente linciaggi per auto-alimentarsi. Entrambi queste declinazioni, si è visto, non riescono a svolgere in modo razionale e compiuto un’azione di governo proficua.

 

Vi è quindi l’azione delle oligarchie, concentrata sulla conservazione di privilegi consolidati e sulla gestione di un potere reale, che tende a prescindere dalla sovranità popolare. Spesso agisce di converso con le tecnocrazie europee, al solo scopo di preservarsi e tutelare interessi di parte.

 

È l’oligarchia della grande finanza, che controlla il sistema informativo e si avvale di un patto di non aggressione con le corporazioni forti, quali per esempio la magistratura. Se vogliamo la crisi del PD sta tutta nel suo oscillare fra il populismo giustizialista e il connubio con le oligarchie. A dispetto dell’aggettivo che lo contraddistingue, finora sembra che questo partito sia alieno dal perseguire la via della democrazia.

 

Quest’ultima si fonda sull’alternativa rappresentata dalle riforme in senso radicale, nel rifiuto tanto della truffa partitocratica quanto della demagogia un tanto al chilo espressa da movimenti contraddittori e ispirati da logiche puramente strumentali.

 

Fino a quando l’accesso alla democrazia così intesa sarà ostruito dalle pratiche omissive e liberticide, in atto nel sistema politico e corporativo, non potranno aprirsi prospettive di uscita dallo stato di pre-modernità in cui si trova l’Italia. A ben vedere populismo, oligarchia e democrazia coincidono con i modelli religiosi dell’animismo, del fariseismo e del libero arbitrio.

 

Il populismo segue le orme dell’istinto più che della ragione e come l’animismo ha il fascino del primitivismo; l’oligarchia è rispetto tutto esteriore della forma, ma cela in sé l’ipocrisia degli opportunisti; la democrazia è la svolta rappresentata da una religiosità responsabile, fondata sulla libertà.


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