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20/04/24 ore

#RomaAiRomani, la lista della spesa del Movimento 5 Stelle


  • Ermes Antonucci

Proposte: “La casa è un diritto”, “Sentirsi sicuri”, “Il turismo è crescita”. Mancherebbe soltanto “combattere la fame nel mondo” ed il quadro delle più classiche frasi d’occasione e di slogan sarebbe completo. Le tre proposte, invece, fanno parte del programma politico di un partito, o meglio, del secondo partito del Paese, e sono state stilate con l’obiettivo di ottenere dai cittadini il mandato per governare Roma, la Capitale d’Italia. Parliamo del Movimento 5 Stelle, lanciato da Beppe Grillo con l’intenzione di spazzare via l’antiquato sistema dei partiti proprio attraverso “la forza delle idee”.

 

A ben vedere, tuttavia, i dieci punti programmatici,pubblicati ieri in pompa magna dall’ex (ora di nuovo neo-) comico genovese sul suo blog sotto l’hashtag “#RomaAiRomani”, di concreto hanno ben poco: rispetto ai tre immaginifici capisaldi sopra ricordati, le altre sette proposte delineate per avviare la corsa al Campidoglio non sono meno astratte (da “Libertà di spostarsi: mobilità e manutenzione strade” ad “Ambiente: verde pubblico e spiagge”, passando per “Trasparenza e stop agli sprechi”).

 

E pensare che all’inizio del suo post Grillo aveva avanzato una premessa molto chiara: “Il programma elettorale è la carta d'identità con cui una forza politica si presenta ai cittadini”, prima ancora di aggiungere che il manifesto pentastellato non avrebbe contenuto alcuna “promessa o slogan di circostanza”, bensì “semplicemente le proposte dei romani per migliorare la Capitale”.

 

Che il progetto elettorale presentato fosse piuttosto impalpabile, deve essere passato per la testa anche allo stesso Grillo. Così, per aiutare i confusi elettori ad interpretare correttamente il senso politico delle “10 aree di intervento” in questione, il comico ha annunciato la pubblicazione graduale, sul sito del M5S Roma, di una serie di interventi “di analisi” sulle tematiche proposte. Ma anche qui la distanza tra intenti e realtà dei fatti è brutale.

 

Mentre infatti l’obiettivo dichiarato è quello di fornire ai simpatizzanti del Movimento una bussola, utile per farsi spazio tra una montagna di “dati e informazioni spesso confusi e dispersi in mille articoli”, i post di analisi finora pubblicati non fanno che scaricare sui lettori un’ondata gigantesca di dati, cifre, percentuali e statistiche, senza poi prospettare alcuna politica volta a risolvere tali problematiche.

 

Nell’intervento “Sentirsi sicuri”, relativo alla sicurezza pubblica, ad esempio metà dello spazio è utilizzato proprio per comunicare una serie infinita di numeri: aumenti del numero dei borseggi, dei furti nei negozi, dei furti sulle auto in sosta, dello spaccio di droga, dei reati di percosse, minacce ed estorsioni, innalzamento percentuale della sfiducia nei confronti dei vigili urbani, i milioni di euro spesi per gestire l’emergenza immigrati e dei rom. Il tutto per concludere che Roma, oggi, “è una città alla deriva”, in cui occorrerebbe riscoprire “la cura della sicurezza e della legalità”. Sulle modalità con cui si intende permettere alla Capitale di esprimere il suo “potenziale” di rinascita, però, tutto tace.

 

Lo stesso avviene per le altre proposte del programma: sulla trasparenza, dove ci si prefigge di sconfiggere sprechi e ruberie con “un bilancio open, aperto e trasparente per i romani”; sul turismo, dove si propone il “risanamento delle municipalizzate, maggior decoro, trasporti efficienti, più sicurezza e un coordinamento negli sforzi di promozione dell'immagine dell'Urbe”, senza spiegare come; ed anche sulla gestione dei rifiuti, per la quale si annunciano “sgravi per politiche virtuose” (quali?) e si punta a “massimizzare il recupero di materia a discapito dello smaltimento in discarica e dell’incenerimento”.

 

Tra i commenti sul blog già serpeggiano critiche (“Qualcuno vuole spiegare come si intendono sviluppare questi punti?” chiede un utente), mentre chi sospetta che il M5S non avrebbe alcuna intenzione di ottenere la poltrona più alta in Campidoglio, per il timore di bruciare con una negativa esperienza di governo le chances di vittoria alle successive elezioni nazionali, avrà probabilmente da oggi nuovi elementi con cui giustificare la propria tesi.

 

 


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