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27/07/24 ore

Caso Shalabayeva, il governo revoca l’espulsione


  • Ermes Antonucci

Il Ministero dell’Interno revocherà il provvedimento di espulsione di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov prelevata e rimpatriata con la forza assieme alla figlia di sei anni in circostanze ancora poco chiare. Lo ha reso noto Palazzo Chigi, riferendo gli esiti dell’indagine annunciata il 9 luglio scorso dal presidente del Consiglio, Enrico Letta.

 

La verità, però, appare ancora lontana. L’indagine infatti ha accertato “inequivocabilmente” che l’esistenza e l’andamento delle procedure di espulsione “non erano state comunicate ai vertici del governo: né al presidente del Consiglio, né al ministro dell'Interno e neanche al ministro degli Affari esteri o al ministro della Giustizia”.

 

Dal punto di vista formale – sottolinea Palazzo Chigi – “la regolarità del procedimento e la sua base legale sono state accertate e convalidate da quattro distinti provvedimenti di autorità giudiziarie”, tuttavia “resta grave la mancata informativa al governo sull’intera vicenda, che comunque presentava sin dall'inizio elementi e caratteri non ordinari”. Un aspetto, questo della mancata informativa, che ora sarà oggetto di apposita indagine da parte del Capo della Polizia.

 

A seguito della revoca del provvedimento di espulsione, che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici, la signora Alma Shalabayeva “potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione”.

 

Riccardo Olivo, legale della signora Shalabayeva ha definito “fantastica” la notizia. “Ritengo – ha aggiunto – che sia l’inizio di un doveroso ripristino dei diritti violati della signora Alma Shalabayeva e della figlia, che adesso a questo punto dovremmo tutti sforzarci di far rientrare nel nostro paese”.

 

Intanto Sel e M5S confermano la propria richiesta di dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “La nota del governo – ha commentato Nichi Vendola – che riconosce gravi e colpevoli mancanze da parte di apparati dello Stato, in qualunque altro Paese civile si sarebbe conclusa in ben altro modo: con le dimissioni del ministro dell’Interno”. Anche i grillini parlano di “gravissime responsabilità” del ministro Alfano.


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