Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

26/04/24 ore

Riflessioni sulle elezioni in Trentino Alto Adige


  • Silvio Pergameno

Scriviamo delle elezioni in Trentino Alto Adige a qualche giorno di distanza dalla consultazione perché, ad avviso di chi scrive, si tratta sì di un’elezione regionale, ma in una Regione con caratteri particolari. Intanto è una regione che, non a caso, è distinta in due province, che hanno competenze molto ampie, maggiori che nelle altre regioni, stante la particolare composizione etnica della provincia di Bolzano.

 

Ma è anche una Regione che sostanzialmente fa parte di un complesso di tre regioni (le cosiddette Tre Venezie), che, storia e cultura a parte, hanno una posizione geografica particolare, una posizione già di per sé economico/politica. E questo sembra l’aspetto che va maggiormente ricordato, approfittando proprio dell’occasione di queste elezioni regionali, e che ha sollecitato la stesura di queste note.

 

I risultati delle votazioni sono noti e sono stati commentati. Ma c’è infatti qualcos’altro di molto importante su cui riflettere.

 

È opinione diffusa che il Trentino Alto Adige – Regione dove le Lega ha avuto successo – propenderà, come il Friuli Venezia Giulia, per il Veneto, tendenza fondata sul fatto che le tre regioni hanno ai loro confini stati che di loro hanno bisogno: la confinante Austria non affaccia al mare e sulla riviera Adriatica Trieste è un grande porto ed ha proprio a due passi i cantieri di Monfalcone.

 

E poi non c’è solo l’Austria, perché anche tante altre nazioni ben possono essere attratte dalla prossimità con un Triveneto economicamente avanzato; e verso est c’è un ampio mondo che ha bisogno di crescere....

 

L’Adriatico è un mare che si insinua profondamente verso il cuore dell’Europacentrale e centro-orientale, alle quali apre le porte di scambi proficui con il medio oriente e l’Africa molto diretti (la stessa Germania dista da Trieste solo circa duecento Km in linea d’aria). 

 

A questo punto non si può non osservare che la prospettiva di una condizione europea dominata da stati sovranistiappare ispirata a idee molto ristrette specialmente se calata nell’alto Adriatico e qualunque governatore delle Regioni venete non può certo trascurare di fare quanto in suo potere per accelerare un domani iscritto nelle logica delle cose, se beghe politiche non creeranno ostacoli a uno sviluppo che appare del tutto naturale, favorendo in tal modo, tra l’altro,la crescita del concorrente porto di Fiume, cui già la Jugoslavia ai suoi tempi dava mano. 

 

Si tratta di una prospettiva a portata di mano, fondata su forti ragioni economiche ma che richiede una stretta collaborazione a livello europeo, in quanto si inserisce nei rapporti fra molti paesi dell’Unione, ciascuno con interessi che non possono essere trascurati. Nessuno lo ha ricordato, ma su questa partita l’Italia gioca molto.

 

 

 


Aggiungi commento


Archivio notizie di Agenzia Radicale

é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali

"Politica senza idee - La crisi del Partito Democratico"

Anno 46° Speciale Febbraio 2023

è uscito il libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"Napoli dove vai"

Aiutiamoli a casa loro? Lo stiamo già facendo ma male.

videoag.jpg
qrtv.jpg

è uscito il nuovo libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"l'altro Radicale
Essere liberali
senza aggettivi"

 (Guida editori) 

disponibile
in tutte la librerie