Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

27/07/24 ore

Presunzione di innocenza o colpevolezza anticipata con l'avviso di garanzia?



L'avviso di garanzia è una presunzione di innocenza o una colpevolezza anticipa senza processo (sempre che si diventi imputato)?  "Aspettiamo le indagini e rispettiamo le sentenze ma non consentiamo a uno scoop di mettere in crisi dei posti di lavoro o a un avviso di garanzia citofonato sui giornali di cambiare la politica aziendale di un Paese - ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel famoso intervento dei Mille giorni pronunciato in Parlamento lunedì 15 settembre - Se questa è una svolta prendetevi la svolta ma è un dato di fatto per rendere l’Italia un Paese civile".

 

Dunque su un tema come quello della giustizia, nel contesto di un un discorso tutto sommato pieno di speranze future e di prospettive solo annunciate (ricordiamo che sono sette mesi che l'ex sindaco di Firenze è a Palazzo Chigi e il suo "Adesso" non sembra tanto prossimo) ecco misurarsi un momento tutto sommato concreto di potenziale scontro con la magistratura, proprio partendo non solo dal problema delle ferie dei magistrati stessi, ma da un punto drammaticamente concreto tra le difficili dialettiche tra poteri, che ha spinto il capo del Governo a ribadire un punto di vista tutto sommato determinante.

 

Scrive su Italia Oggi Massimo Tosti, giornalista parlamentare, " … La riforma della giustizia (annunciata, ma non ancora depositata in parlamento) ha anticipato bruscamente i tempi della guerra (inevitabile) fra il governo e la magistratura. Sono partite subito due inchieste che coinvolgono amici di Renzi: la prima è quella che ha coinvolto Claudio Descalzi, nominato cinque mesi fa amministratore delegato dell'Eni, indagato per una tangente pagata dall'azienda in Nigeria; la seconda ha azzoppato due candidati del Pd alle primarie per la presidenza della regione Emilia. Il presidente del consiglio ha reagito a muso duro. «Sono felice di aver scelto Claudio Descalzi ceo di Eni. Se potessi, lo rifarei domattina. Io rispetto le indagini e aspetto le sentenze», ha dichiarato il premier, replicando alla prima iniziativa delle toghe. E sulla seconda ha chiarito: «I candidati li scelgono i cittadini, non i giudici. Nessuno crede alla giustizia a orologeria: chi sbaglia paga, ma si aspetta la sentenza, altrimenti è la barbarie...".

 

Non è dato ancora di sapere quale sarà lo sviluppo della vicenda, ma che i termini della questione posti siano seri è indubbio. Quaderni Radicali nel n. 105 (luglio 2010) chiarì, con un intervento dell'avvocato Fabio Viglione come " …  le inchieste giudiziarie a prescindere dai risultati ai quali approdano, vengono accompagnate – nel corso dell’accertamento – da clamore mediatico e dal dispiegarsi di una molteplicità di effetti che colpiscono il cittadino chiamato a difendersi da un’accusa ... ". E come un avviso di garanzia divenga un vero e proprio atto di accusa al punto tale da diventare parte della dialettica dei poteri che si trasforma in una vere e proprie forme di "interruzioni di progettualità professionali... e … la semplificazione di una ipotesi d’accusa trasforma il sospetto in certezza: e il trionfo del processo sommario...".

 

Il senso delle cose annunciate da Renzi e tutto qui e si rivela estremamente utile riproporre quell'intervento di Viglione di quattro anni fa ...

 

Presunto innocente o quasi colpevole? (Quaderni Radicali.105 - luglio 2010) di Fabio Viglione

 

 


Aggiungi commento