Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

06/12/24 ore

Volume al massimo, James is back! Senese al Trianon di Napoli



di Claudia Pariotti

 

Nel teatro della canzone napoletana continuano a susseguirsi artisti preziosi che hanno alimentato la storia della musica di questa città e che hanno trovato riconoscimenti in Italia ed oltre i confini, grazie alle loro personalità musicali.

 

Il 19 maggio 2022 è stata la volta di James Senese per l’unica data napoletana del tour che porta il nome del suo ultimo album uscito nel 2021 “James is back”. Si recuperava la data del 5 marzo inizialmente prevista per questo spettacolo.

 

Quando un grande artista come James si esibisce succedono diverse cose per chi l’ascolta.

 

Si scatena un misto emotivo legato ai ricordi, ai suoni forti, alla potenza della sua musica per certi aspetti dolorosa, graffiante e sincera.

 

Ad un grande artista come lui si perdonano pure stonature, ove ce ne fossero, perché la grandezza della sua personalità le sovrasta e del resto rende umano un artista che conta all’attivo oltre 50 anni di carriera.

 


 

Accompagnato in scena da Rino Calabritto (al basso), Lorenzo Campese (tastiera e sintetizzatori) e da uno scoppiettante Fredy Malfi (alla batteria) per la formazione dei James Senese Jnc, James non lascia il suo pubblico insoddisfatto, che anzi partecipa con vibrante fragore e vivace umorismo, come quello dimostrato dal padre di un bambino di poco più di un anno vestito per l’occasione come il cantante, con tanto di mini-parrucca afro e mini-sax al collo.

 


 

James lo fa salire in braccio al padre e lo bacia affettuosamente (“Ue uajò, ma comm t’hann cumbinat?”). Questa è la sua Campagna (come la cantava coi Napoli Centrale) questo è il suo pubblico, fedele a tratti devoto, che lo supporta da anni e che ha sempre accolto la sua diversità ed il suo senso di inadeguatezza, togliendoli quel disagio che forse una situazione come la sua avrebbe dovuto lasciargli addosso e che invece la musica ha saputo trasformare in arte.

 


 

La scoperta della presenza di Enzo Gragnaniello tra il pubblico (anche lui tra i testimoni della musica napoletana che sono passati sulle scene del Trianon) da il La per un’impro tra i due artisti, un fuori programma felicemente apprezzato da tutti e che manifesta ancora di più la sincronia propria di chi è appartenuto a questa grande famiglia di talenti napoletani.

 

Prossimo appuntamento forse il 31 maggio per sentire un altro grande fratello di questa prolifica famiglia, Tony Esposito, sperando che qualche difetto nell’audio che c’è stato nella serata del 19 non sia più presente per questo ulteriore ed eccitante concerto.

 


 

 


Aggiungi commento