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08/12/25 ore

C’era una volta mia madre, di Ken Scott. Un toccante biopic


  • Giovanna D'Arbitrio

C’era una volta mia madre, titolo originale Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan, diretto da Ken Scott, è tratto dall’omonima autobiografia del noto avvocato, giornalista, scrittore Roland Perez, vincitore del Prix littéraire du Cheval Blanc.

 

Il libro è così presentato dalla casa editrice Les Ecales: “Le récit tendre et détonnant d'une enfance pas comme les autres, bercée par la voix de Sylvie Vartan. Un roman drôle et chaleureux sur la famille et sur la différence. A cinq ans, Roland ne marche toujours pas. Il vit dans un HLM du XIIIe arrondissement de Paris avec sa famille juive séfarade d'origine marocaine. Un appartement plein de vie d'où Roland ne peut sortir, si ce n'est dans les bras de sa mère: la religion et le culture juives tiennent dans sa vie une place primordiale, très croyante et surprotectrice, elle le garde à l'écart du monde extérieur. L'appartement est devenu son territoire, d'où il observe avec fascination les va-et-vient de ses frères et sœurs et de leurs amis. Mais c'est en regardant la télévision qu'il découvre le monde. Il se passionne pour les émissions de variétés et pour Sylvie Vartan, " étoile parmi les étoiles ". Un jour, alors qu'il a six ans, un miracle se produit : il réussit enfin à marcher (…) Lauréat du Prix Littéraire du Cheval Blanc 2022” 

 

(traduzione:” Il racconto di un’infanzia tenera e sorprendente, non come le altre, cullata dalla voce di Sylvie Vartan. Un romanzo divertente e toccante sulla famiglia e la diversità. A 5 anni Roland non cammina affatto, Vive in una casa popolare nel XIII arrondissement di Parigi con la sua famiglia ebrea sefardita di origine marocchina. Una casa piena di vita dal quale Roland non può uscire se non nelle braccia di sua madre. La religione e la cultura ebraica hanno nella sua vita un posto importante. Molto credente e protettiva, ella (la madre) lo guarda al di là del mondo esteriore. L’appartamento è diventato per Roland il suo territorio, dove egli osserva il va e vieni di fratelli e sorelle e dei loro amici, ma è guardando la televisione che scopre il mondo, Si appassiona ai programmi di varietà e a Sylvie Vartan, stella tra le stelle. Un giorno, quando ha 6 anni, accade un miracolo: riesce a camminare (…). Vincitore del Premio Letterario del Cavallo Bianco 2022”.

 


 

Ambientato a Parigi nel 1963, il film si attiene al libro e racconta la storia di una madre, Esther, donna forte e coraggiosa che lotta contro ogni difficoltà che possa ostacolare il futuro del suo sesto figlio, Roland. Nato con una deformazione ad un piede, Il bambino non può camminare

 

Contro il parere di tutti i medici, Esther promette al figlio che supererà il suo handicap e avrà una vita meravigliosa. La sua fede incrollabile aiuta Roland a superare le difficoltà fisiche e gli dà la forza per realizzare i suoi sogni, come passione per la musica e una ammirazione per la cantante Sylvie Vartan, che diventa per lui un simbolo di speranza.

 

E in effetti Roland imparerà a camminare, si iscriverà a un corso di danza, farà l'attore prima e l'avvocato poi, si sposerà e avrà dei figli e oltretutto lavorerà per la cantante Sylvie Vartan.

 

Senza dubbio un film toccante e a tratti anche divertente che si avvale di un buon cast includente Leïla Bekhti (nel ruolo di Esther), Jonathan Cohen, Milo Machado Graner, Jeanne Balibar, Sylvie Vartan (nel ruolo di se stessa), Joséphine Japy, Jean-Claude Matthey, Anne Le Ny, David Ayala. Sceneggiatura è dello stesso regista Ken Scott. Notevole la fotografia di Guillaume Schiffman

 

Tra i film di Ken Scott, regista canadese, nonché attore comico e sceneggiatore, ricordiamo Les doigts croches (2009), Starbuck - 533 figli e... non saperlo! (Starbuck, 2011), Delivery Man (2013), Affare fatto (Unfinished Business, 2015), L’incredibile viaggio del fachiro (The Extraordinary Journey of the Fakir, 2018)

 

Ecco il trailer del film (da Coming Soon)

 

 


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