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12/10/24 ore

American Sniper di Clint Eastwood, la storia vera di un cecchino



"American Sniper" di Clint Eastwood divide pubblico e critica, stimolando accese discussioni. Tratto dall’autobiografia di Chris Kyle (Bradley Cooper), un US Navy SEAL, il film racconta la sua missione come cecchino in Iraq dove ha il compito di proteggere i soldati americani. Con la sua infallibile mira ne salva molti facendo fuori  160 nemici, o forse più, e pertanto viene soprannominato "leggenda".

 

Combatte con la Bibbia sul cuore e crede in "chiesa, patria e famiglia", come gli ha insegnato il padre che classificava gli uomini secondo un suo schema, dividendoli in "agnelli, lupi e cani da pastore". Chris non si sente né pecora né lupo, ma cane da pastore che difende il gregge ed è sinceramente motivato a combattere per  le sue idee.

 

Ritornando ogni tanto a casa cerca di essere un buon marito e padre affettuoso, ma nonostante la moglie lo solleciti ad abbandonare la lotta, non può fare a meno di tornare sul campo di battaglia per non sottrarsi alla sua missione, neanche quando i nemici cercano di farlo uccidere da un loro abile cecchino. Il sovrapporsi di drammatici eventi lo costringeranno a tornare  al suo paese, dove cercherà di aiutare i reduci di guerra andando incontro ad un’ imprevedibile conclusione della sua vita.

 

Il film fa molto discutere per questo texano macho pieno di amor patrio e di buoni sentimenti, costretto ad uccidere anche donne e bambini, trasformati in combattenti nella spietata realtà di quella particolare guerra. Non esamina le cause pregresse del terrorismo e di quel conflitto, ne illustra solo i devastanti effetti davanti ai quali il dovere di un soldato è quello di difendere la propria patria.

 

Ma così facendo non si rischia di giustificare tutte le guerre? Perché cani da pastore saranno presenti  sempre anche nella parte avversa, in un’escalation di violenza senza pari. E poiché è stato sempre storicamente difficile nel percorso dell’umanità sulla terra scoprire quale sia la verità su chi è lupo e chi è agnello, su chi attacca e chi subisce, in quanto spesso la guerra si ammanta di nobili ideali, preferiamo lottare per la nonviolenza e per la vita con tutte le nostre forze.

 

Clint Eastwood è comunque un bravo regista, lucido nel delineare i personaggi. La sceneggiatura di Jason Hall, la fotografia di Tom Stern e la bravura degli attori completano la sua opera.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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