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02/12/24 ore

Piazza Indipendenza: dallo sgombero allo scaricabarile



Un classico rimpallo di accuse si consuma in queste ore, all'indomani dello sgombero forzato di rifugiati eritrei ed etiopi dall'edificio occupato da qualche anno in piazza Indipendenza a Roma. Dopo la rituale indignazione per i metodi spicci della Polizia, è partito il fuoco di fila incrociato e reciproco per l'attribuzione delle responsabilità del misfatto. Nel mirino è finita, manco a dirlo, la giunta Raggi, già alle prese per altro con l'ordinaria e comprovata inadeguatezza.

 

Pare che nella fattispecie l'amministrazione a 5 stelle abbia brillato per la latitanza nella due giorni di caos nei dintorni della centralissima stazione Termini. Più in generale, stando alle accuse, il Comune non si sarebbe occupato col dovuto impegno della questione, facendo marcire la cosa fino all'atto di forza avvenuto senza che ci fossero reali soluzioni alternative sugli alloggi da fornire agli “sfrattati”.

 

In proposito, anche il Viminale non se la passa bene, per un'azione che andava comunque gestita con maggiore lungimiranza. Tuttavia, non è mancato chi è intervenuto per difendere l'operato delle forze dell'ordine. Insospettabilmente anche Luigi Di Maio, nell'arringa difensiva in favore dell'inquilina del Campidoglio, non si è risparmiato la lisciata di pelo istituzionale alla Polizia, perché "se c'è un immobile occupato abusivamente in questo caso da migranti rifugiati è giusto che questo immobile venga sgomberato. Si devono – ha spiegato il vice-presidente della Camera - sgomberare gli immobili abusivi, si deve dare un'alternativa a queste persone, perché sono rifugiati aventi diritto, ma non si può tollerare che si lancino bombole di gas o altri oggetti contro la nostra polizia ed è allucinante che stamattina faccia più notizia una frase infelice di un agente che spero abbia fatto solo per la tensione del momento...”.

 

Non si può parlare invece di tensione del momento per quanto affermato dal Capo della Polizia Gabrielli, che più a freddo – intervistato da Repubblica - , non le ha mandate a dire, sottolineando che “due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all'allora commissario straordinario Tronca, avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive....Era previsto da un delibera un impegno di spesa di oltre 130 milioni" di cui si ignora che fine abbia fatto.

 

In attesa di saperlo, nel rincarare la dose sulle responsabilità del sindaco il prefetto Paola Basilone non ha usato mezzi termini, rivendicando il tentativo di “... riportare alla legalità una situazione che si trascina da tanti anni. Poi c’è l’aspetto della socialità e della sistemazioni degli sfollati che è del Campidoglio”. Sul punto sempre Di Maio non è parso dello stesso avviso. "Non possiamo – ha detto - usare ancora una volta questa questione contro la Raggi, perché la Raggi si deve occupare della questione migranti ma prima di tutto dei romani". Magari, verrebbe da dire. (A.M.)

 

 


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