Il fondo e la spalla del Corriere di ieri, sette maggio, rendono necessarie alcune osservazioni, che, per quanti si riconoscono nella tradizione radicale (in fondo liberale), appaiono indispensabili. La spalla è dovuta alla penna del columnist Angelo Panebianco, colpevole (?) di qualche ormai lontana frequentazione radicale, il quale, nel commentare l’arrivo dell’Italicum, apprezza il rafforzamento del ruolo del governo che la legge persegue, ma pone il problema dell’assenza di una vera opposizione; il fondo è il saluto ai lettori del nuovo direttore del quotidiano di via Solferino, Luciano Fontana (del tutto immune da rischiose frequentazioni…) che esalta il ruolo di un’informazione libera, indipendente, onesta, severa sempre svolta dal quotidiano, alla quale intende tenersi legato. di Silvio Pergameno
In dirittura d'arrivo lo Smell Of Us di Larry Clark dà la sveglia a un festival che, a parte Il notevolissimo, già citato, Pigeon, non lascia tracce di rilievo ma scorre tranquillo senza increspature. di Vincenzo Basile
Venezia Film Festival 2014, venti di guerra di V. B.
Una settimana fa, i senatori e i deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato in maniera trionfale la bozza di legge sul reddito di cittadinanza, principale cavallo di battaglia nell’ultima campagna elettorale del movimento. La loro gioia, tuttavia, è durata solo poche ore. di Ermes Antonucci
Né 'madri' né 'padri' appariranno più nei moduli per l'iscrizione agli asili nido e alle scuole elementari di Venezia. Al suo primo giorno da delegata del sindaco Giorgio Orsoni ai Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni della città lagunare, Camilla Seibezzi è già al centro delle polemiche.
Pare vero. Siamo sicuri? No. Non siamo affatto sicuri. E per un motivo molto semplice: le sorti dell’Italicum sono subordinate all’esito della riforma del Senato, perché l’Italicum è una legge elettorale che regola solo l’elezione della Camera dei deputati. Se la riforma del Senato in corso di approvazione dovesse venir meno, bisognerà vedere cosa succede. di Silvio Pergameno
Ne Il Giovane Favoloso di Mario Martone, sorprende innanzitutto l’ambientazione. Per quanto meticolosa essa risulta a tratti inverosimile e i costumi peccano di quell’impeccabilità sartoriale che ne rivela l’anacronismo (a presente e futura memoria l’esempio delle polverose e sdrucite camicie rosse del Gattopardo) e persino Elio Germano resta al di sotto delle aspettative legittime che il suo riconosciuto talento spinge a coltivare. di Vincenzo Basile
C’è chi si era illuso che il senso del ridicolo avesse raggiunto l’apice all’ultima Assemblea nazionale. Da allora, fissati il calendario congressuale e le Primarie dell’8 dicembre, è accaduto (e chissà cos’altro accadrà) di tutto un po’. di Antonio Marulo
Caro sindaco Ignazio Marino, Le scriviamo in merito ad un fatto molto grave che si è recentemente verificato nella Sua città. Una comunità di famiglie Rom di origine serba è fuggita, qualche mese fa, dal campo nomadi autorizzato di Castel Romano sulla via Pontina. Il portavoce e i membri di questa comunità avevano già denunciato negli anni passati gravi forme di violenze e vessazioni verificatesi nel campo. Ad una tesa situazione di conflitti etnici e religiosi, dovuta alla convivenza forzata del piccolo nucleo serbo di religione cristiana con le quasi duemila persone di origine bosniaca e di fede musulmana, si aggiungevano le condizioni del campo, isolato, sovraffollato e distante dai servizi, frutto del controverso piano nomadi del suo predecessore.
Ma le cose non basta farle, occorre farle bene. Se leggiamo le ventidue fitte pagine del disegno di legge all’esame della commissione istruzione della Camera, scopriamo che ripetono vecchi cliché del “riformismo scolastico” di matrice genericamente progressista: dall’ “apertura al territorio” all’ “offerta formativa”, passando per la solita “autonomia” di cui non si definiscono mai i contorni rimanendo per ora criptate le risorse economiche ad essa dedicate. di Luigi O. Rintallo
Anime Nere di Francesco Munzi, primo dei tre film italiani in concorso apparso in sala, è un noir di mafia atipico rispetto alla tradizione di genere (Scorsese,Garrone ecc.), soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della trama. di Vincenzo Basile
Venezia Film Festival 2014, venti di guerra di V. B.
Dopo aver trattato i programmi di Matteo Renzi e Gianni Cuperlo (e aver fatto notare i loro evidenti limiti, cioè la totale assenza di proposta del primo e il marcato carattere ideologico del secondo) è arrivato il momento di vedere cosa dicono i documenti programmatici presentati dagli altri due protagonisti “minori” delle prossime primarie del Pd: Giuseppe Civati e Gianni Pittella. di Ermes Antonucci