I due ministri ell’Economia di Francia e Germania, Emmanuel Macron (Parti Socialiste) e Sigmar Gabriel (Sozialistische Partei Deutschland), hanno congiuntamente redatto un lungo intervento sull’integrazione europea, pubblicato lo scorso giovedì su la Repubblica, Le Monde, Die Welt, The Guardian ecc.; hanno fatto le cose in grande, ma proprio dalle cose che scrivono si capisce perché il processo di integrazione europea stenta tanto ad andare avanti. di Silvio Pergameno
“Jodorowsky!” lo chiamò Fellini sotto le nuvole di un campo notturno. “Papà” rispose Alejandro al suo regista preferito mentre una pioggia torrenziale si riversò sul set costringendo i due ad allontanarsi verso diverse direzioni. Racconta questo, dal palco del cinema Adriano, l’ottantacinquenne Jodorowsky, a Roma per presentare il suo ultimo film, “La danza della realtà”, tratto dal libro omonimo del 2006. di Florence Ursino
“Il meglio deve ancora venire”, dice Renzi. Sì, ma anche il “peggio”. Nonostante la netta vittoria alle primarie, infatti, restano ancora molti i dubbi circa le capacità del nuovo segretario del Pd di guidare il centrosinistra al cambiamento. Il primo problema riguarda innanzitutto la (in)consistenza del programma di governo. di Ermes Antonucci
La tortura non è immaginario, non è leggenda, non è lontana, non parla un'altra lingua. La tortura non è reato. Luigi Manconi, senatore Pd, ci spiega il perchè di un buco nero legislativo e civile che ha inghiottito vite e dignità negli anni moderni della democratica Italia. di Florence Ursino
C’è da dire che più che di un caso “De Luca” ci si trovi oggi di fronte a un “caso Bindi”, non potendosi ritenersi un evento fortuito il fatto che proprio il comportamento dell’onorevole presidente della Commissione parlamentare antimafia sia oggi in discussione per la faccenda degli impresentabili, persone, cioè, sulle quali esistono dubbi in merito all’opportunità della loro presenza in una competizione elettorale. di Silvio Pergameno
Organizzato dal Centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground con la sponsorizzazione del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia, del Comune e dell’Università degli Studi di Trieste riapre il portale italiano della Fantascienza mondiale. di Vincenzo Basile
Il titolo era: 'La clemenza necessaria. Amnistia, indulto e riforma della giustizia”. Ma, nelle dichiarazioni rese a margine del convegno che si è tenuto il 4 dicembre presso il Senato della Repubblica, Giorgio Napolitano pare essersi concentrato unicamente sul secondo dei tre provvedimenti elencati: l'indulto.
“Un mero pretesto, un’occasione per dare sfogo all’impulso criminale”: così la Cassazione - nelle 110 pagine di motivazioni della sentenza con cui lo scorso 14 giugno confermò le condanne per le violenze commesse – definisce quanto accaduto nella caserma di Bolzaneto all'indomani del G8 di Genova del 2001. Un verdetto di colpevolezza, poi la prescrizione, l'indulto.
Quando il Coordinamento anti-mafia lanciò la sua fatwa contro il garantismo dello scrittore Leonardo Sciascia, definendolo un “quaquaraquà”, egli replicò che quell’atto era una forma di “cretinismo politico”. E questo non tanto perché non aveva senso bollare con una qualifica infamante chi da sempre si era battuto contro Cosa Nostra, facendo del suo impegno civile la cifra distintiva della sua opera; ma perché in quel modo si contribuiva solo a intorbidare le acque favorendo in concreto il gioco della mafia. di Luigi O. Rintallo
Trash di Stephen Daldy, film costruito per il box office, dal finale scontatamente lieto, vince dunque il Festival. Insieme a lui un cinese, Shier gongmin / 12 Citizens di Xu Ang
(sezione: Cinema d’Oggi) e a un indiano, Haider di Vishal Bhardwaj (sezione Mondo Genere). di Vincenzo Basile
Al fianco di Beppe Grillo sul palco del terzo V-Day, il guru del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio si è detto “orgoglioso di essere un populista” e ha ribadito la volontà di lottare per “introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta”. Non è il caso ora di riaprire la discussione sulla strana concezione della democrazia che l’ex comico genovese e il suo braccio destro hanno mostrato e mostrano tutt’ora nel governo della propria creatura politica. di Ermes Antonucci