“'A pazziella in mano ‘e creature” (il giocattolo nelle mani dei bambini). Questo viene in mente ripensando al discorso sulla fiducia, nel quale il premier Matteo Renzi ha dato il meglio di sé nell’oratoria da sindaco di Campi Bisenzio, tanto per citare un twitt di Giuliano Ferrara. Peccato non si sia accorto che da qualche giorno ha cambiato poltrona. di Antonio Marulo
Alla fine ce l'hanno fatta: le associazioni religiose contrarie alla depenalizzazione di quel “reato contro natura”, l'omosessualità, contemplato nella 'Sezione 377' del Codice penale indiano – una legge risalente al periodo coloniale britannico – hanno ottenuto quanto richiesto.
«Donne uccise in quanto donne. E per questo si deve usare una sola parola: femminicidio». Non ha dubbi Loredana Lipperini, autrice insieme a Michela Murgia di "L'ho uccisa perché l'amavo. FALSO!", un agile ma approfondito pamphlet che esce giovedì 18 aprile nella collana "Idòla" (a Roma sarà presentato dalle autrici il 22 aprile alla libreria Giufà - via degli Aurunci 38 - ore 18.30), una sezione dell'editore Laterza che cerca di smontare tutti i luoghi comuni. di Paolo Izzo
Maria Sole Tognazzi, figlia del grande Ugo Tognazzi, nel film “Io e Lei” ancora una volta ci presenta personaggi femminili particolari, non legati a ruoli tradizionali, donne complesse alla ricerca di se stesse attraverso libere scelte senza compromessi. di Giovanna D’Arbitrio
Negli ultimi giorni i fatti di cronaca che hanno avuto maggiore rilievo sui quotidiani e nelle televisioni sono stati indubbiamente quelli relativi alle morti in discoteca. Al caso di Lamberto Luccaccioni, il sedicenne di Città di Castello morto per una dose di ecstasy al Cocoricò di Riccione, sono seguite altre morti in discoteca che, anche se non legate ad assunzione di droga, hanno contributo ad alimentare una montagna di dichiarazioni sulla necessità di introdurre controlli, chiusure e divieti per locali e discoteche. di Marta Palazzi
L’esclusione di Emma Bonino dal nuovo governo targato Renzi ha sorpreso non solo l’ambiente radicale, ma un po’ tutti, sia per l’esperienza e il prestigio internazionale che l’ormai ex ministro degli Esteri può vantare, sia per il trasversale apprezzamento manifestato nei sondaggi dagli italiani per il lavoro da lei svolto in questi mesi alla Farnesina (dal caso marò alla crisi siriana). di Ermes Antonucci
Dopo l’approvazione del Senato con 16 voti a favore e 13 contrari, l’Uruguay è il primo paese al mondo che liberalizza e regolamenta la commercializzazione della mariujana. La riforma è stata fortemente voluta dal presidente Mujica come "esperimento al di fuori del proibizionismo, che è fallito" per "strappare un mercato importante ai trafficanti di droga".
“Anche il titolo è incarrato” ha detto Francesco Nocerino, usando un vocabolo napoletano per dire che il titolo di questo libro (“La musica del Sole” edizioni Controcorrente), che parla della tradizione musicale napoletana, è molto preciso, perché ci ricorda sia “la città del Sole” del filosofo Tommaso Campanella, sia il titolo della canzone al mondo più famosa , “’O sole mio”. di Adriana Dragoni
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2015, il film di Marco Bellocchio “Sangue del mio sangue”, pur suscitando qualche perplessità da parte del pubblico e della critica, si è aggiudicato il Premio FRIPRESCI. di Giovanna D’Arbitrio
La piega presa dal dibattito sulla riforma costituzionale, dopo i recenti interventi dell'ex capo dello stato Giorgio Napolitano e dei suoi interlocutori, rischia ancora una volta di risultare fuorviante. In nome della necessità di non sprecare i lunghi mesi di lavoro svolto in commissione e di portare a termine la doppia lettura del testo di riforma del Senato, presentato dal governo, Napolitano si è esposto sino al limite estremo di condizionare la libertà di discussione parlamentare e di porsi quasi in contrasto con la linea scelta dall'attuale presidente della Repubblica, che è all'insegna di un rigoroso rispetto delle prerogative istituzionali. di Luigi O. Rintallo
Dalla Farnesina a Largo Argentina nello spazio di poche ore. Così Emma Bonino ha voluto salutare e incoraggiare i militanti radicali a due passi dalla storica sede del suo partito, dopo l’esclusione dalla squadra del nuovo governo.