Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, noto fumettista e romanziere italiano, ha diretto e sceneggiato il film 5 È Il Numero Perfetto, basato sul suo omonimo romanzo grafico del 2002. Ambientato a Napoli negli anni ’70, il film racconta la storia di Peppino (Toni Servillo), un killer camorrista in pensione che ritorna ad uccidere dopo l'omicidio di suo figlio, scatenando violente azioni e reazioni con il suo desiderio di vendetta. Accanto a lui troviamo il sanguinario Totò 'O Macellaio (Carlo Buccirosso), amico e complice, e Rita (Valeria Golino). di Giovanna D’Arbitrio
Cercare reti di senso tra i labirinti dell'assurdo. Il rischio del pensiero lascia il banco aperto al salvifico crepaccio della decisione, disambiguando orizzonti per costruire un omega di visioni aperte. Giuseppe Rensi (ma lo stesso Manlio Sgalambro che pensò all'ombra di Rensi), Jean-Paul Sartre, Albert Camus ed Emile Cioran sono voci diverse ma anche percorsi che lasciano negli occhi il volto del nichilismo, segnato da mille ritorni. di Silvia Lanzani
Una risposta pronta per qualsiasi domanda, una soluzione per ogni problema, una parola buona e giusta per tutte le istanze... Insomma, il Movimento 5 Stelle ne ha una per tutti e si muove, pieno di contraddizioni, ad ampio spettro col tridente delle meraviglie in difesa dei i più disparati interessi, spesso in conflitto. di Antonio Marulo
Agenzia Radicale e Quaderni Radicali vogliono dedicare qualche pagina a Stefano Rodotà non per assolvere a un dovere di cronaca che ovviamente non rientra nei compiti e nei doveri di strumenti militanti come questi nostri, ma perché l’illustre giurista aveva scritto sul “Mondo” e aveva aderito in gioventù al Partito radicale al tempo dei fondatori, uscendone al momento della crisi del 1962, quando i fondatori persero la fiducia nel movimento politico cui avevano dato vita e l’eredità della “sinistra liberale” - fuoriuscita dal Partito liberale nel 1955 e che del nuovo partito era stata il nucleo centrale – fu raccolta dai giovani che con Marco Pannella avevano animato la “sinistra radicale”. di Silvio Pergameno
Mohammad Ali Taheri è un cittadino iraniano accusato di "diffondere la corruzione in terra" e per questo condannato a morte. Taheri, però, non è altro che fondatore di un movimento spirituale che pratica le teorie di medicina alternativa utilizzate in Iran e altrove.
C’è, fino al 12 aprile, a Napoli, nella sala delle Velette di Castel dell’Ovo, una mostra di opere di Dario Cusani. Sono più di 180. Soprattutto quadri. Ma sono anche oggetti, gadget, installazioni. Un Vesuvio di idee. di Adriana Dragoni
Un mare di persone (oltre un milione) ha invaso in questi giorni le strade delle principali città brasiliane: 300.000 solo a Rio de Janeiro. La situazione non accenna a calmarsi tanto che la Presidente Rousseff ha dovuto annullare la visita in programma in Giappone per indire una riunione di emergenza tra i ministri.
“Apprendo con gioia immensa, ha dichiarato il regista Kore-Eda Hirokazu (Palma d’Oro a Cannes 2018), che il mio nuovo film è stato selezionato per aprire la Mostra di Venezia. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto lo staff della Mostra. Il film racconta la storia di una famiglia che si sviluppa tutta all’interno della propria casa. È all’interno di questo piccolo universo che ho provato a far vivere i miei personaggi, con le reciproche menzogne, orgogli, i rimpianti, le tristezze, le gioie e le riconciliazioni”. Catherine Deneuve, Juliette Binoche ed Ethan Hawke protagonisti. di Vincenzo Basile
Carla Casanova, per la precisione Carla Anna Giuseppina, più “famosa” come Carla Maria, appunto, in onore della “Divina”, racconta ne “Il gesto e la musica”, pubblicato dalla Zecchini Editore, 60 anni della sua carriera giornalistica attraverso le esperienze professionali e umane, offrendoci una panoramica ampia e variegata di questo mondo noto, ma mai abbastanza conosciuto a fondo dal grande pubblico. di Elena Lattes
Sommerso da 3000 emendamenti in Commissione Igiene e Sanità del Senato, la legge sul Biotestamento – salvo improbabili sviluppi - non passerà all'esame dell'Aula prima della pausa estiva. La data del 25 luglio è stata infatti puntualmente disattesa, grazie all'azione congiunta di chi lavora per affossare il provvedimento per scaduti termini di legislatura.
“Se […] i cosiddetti “democratici” […] non riaffrontano in chiave critica le loro contraddizioni interne e sciolgono i nodi di quella “questione liberale” […] la crisi difficilmente troverà una soluzione diversa dalla fine di questa democrazia e dalla probabilità di un’involuzione politica di dimensioni spaventose.”; così chiudevo il contributo al numero 109 di Quaderni Radicali intitolato “Un domani al Partito Democratico”. Oggi, a distanza di quasi quattro anni, al di là di qualsiasi accelerazione più o meno improbabile della fine della legislatura, troviamo un quadro politico i cui attori sono tutti profondamente cambiati, compreso, nello specifico, il PD. di Roberto Granese