Per la seconda volta Giorgio Griffa espone alla galleria Lorcan O’Neil in una retrospettiva le sue opere, che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea dagli anni ‘60 in poi. Annoverato tra gli artisti che hanno iniziato l’arte povera, Griffa ha sempre mantenuto una costante originalità, tanto da essere difficilmente inquadrabile in correnti che dagli anni ’60 lo hanno visto al massimo attiguo, questo a confermare la sua incessante continua ricerca. di Giovanni Lauricella
La guerra del gas Ue-Russia si arricchisce di un altro capitoletto a margine della crisi Ucraina che ha innescato la miccia, facendo comprendere quanto sia pericolosa la forte interdipendenza energetica costruita negli anni. Oggetto dello scontro è ancora una volta il progetto South Stream, che prevede la costruzione di un gasdotto di 2300 chilometri che, attraverso il Mar Nero, raggiungerebbe anche i nostri lidi bypassando i territori caldi dell’Ucraina.
Il 1 dicembre 1955 a Montgomery (Alabama) Rosa Parks, rifiutandosi di cedere il posto sull'autobus a un bianco e di andare nella parte riservata ai neri, con il suo arresto diede il via alla lunga stagione di lotta per i diritti civili dei neri negli Stati Uniti d'America. di Adil Mauro
L’onorevole Marco Pannella, è stato sottoposto oggi a nuovi accertamenti. Sta proseguendo il completo digiuno per cibi solidi e liquidi e continua ad essere idratato per via endovenosa.
Presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Qui Rido Io, di Mario Martone, è centrato sul personaggio di Eduardo Scarpetta, famoso commediografo e attore nella Napoli della Bella Époque. Fin dalle prime scene Scarpetta (Toni Servillo) viene mostrato in scena mentre recita la sua commedia Miseria e Nobiltà, quando è già al culmine del suo successo. Complicata appare in verità la sua vita che si barcamena tra teatro e una famiglia “molto allargata” fatta di mogli, amanti, figli legittimi e illegittimi molti dei quali recitavano con lui in teatro. di Giovanna D’Arbitrio
È uscito il libro "Identità Italiana" (Edizioni Melagrana) di Anna Mahjar-Barducci, con prefazione di Gianni Cuperlo e postfazione di Geppi Rippa. Il libro, che tratta il tema attuale delle migrazioni, è sia una raccolta di poesie sia un saggio sul significato dell'identità italiana, che prende spunto da una riflessione personale dell'autrice sulla propria identità.
Il compromesso raggiunto il 19 dicembre tra la Commissione Europea e il governo italiano, mentre da un lato fornisce un elemento di rassicurazione nella situazione finanziaria ed economica del nostro paese, dall’altro merita alcune considerazioni sia riguardo al panorama politico nazionale sia a quello europeo. di Silvio Pergameno
Di seguito l’intervento che Biagio de Giovanni ha pronunciato alla presentazione del libro "l’altro Radicale" (Guida Edizioni; 2018), tenutasi a Napoli il 18 ottobre.
Lo Stato-popolo che va affiorando dalla palude in cui è rimasta incagliata la democrazia rappresentativa mostra tratti inquietanti, laddove non si reagisca per dare una nuova prospettiva alla partecipazione responsabile dei cittadini.
«Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro».
Molte volte ho manifestato insoddisfazione per delle mostre incomplete o incapaci di esprimere qualcosa di rilevante; ho avuto questa sensazione in particolare modo per alcune mostre di giovani artisti mal consigliati e gestiti da curatori non all’altezza del compito, ma che operavano con tale ènfasi che poi scadevano nel ridicolo del déjà vu. di Giovanni Lauricella
25 anni: cifra tonda, bella, c’è il 5 e, come quelle con lo zero, si presta a festeggiamenti, ai ricordi del com’eravamo e al cosa siamo diventati. 9/11/1989, cade il Muro di Berlino: da allora, come dice il presidente onorario dell’Istituto Affari Internazionali, Stefano Silvestri, “c’è stata una ubriacatura generale ed è mancata una visione strategica” e oggi – dopo un quarto di secolo – “paghiamo la soddisfazione per la fine della Guerra fredda”. di Antonio Marulo