Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

26/04/24 ore

Pippo Civati, il grillo per la testa del Pd


  • Ermes Antonucci

Nella movimentata assemblea del Partito Democratico è intervenuto anche Giuseppe Civati, ex consigliere regionale in Lombardia e ora deputato. Il “giovane” democratico ha da tempo deciso di cavalcare l’onda del malcontento degli elettori di centrosinistra e in questo modo è riuscito, grazie a costanti critiche rivolte alla dirigenza del proprio partito, a costruirsi il ruolo di outsider, molto apprezzato dal cosiddetto “popolo della Rete”. 

 

Una volta scagliata l’invettiva grillesca, tuttavia, “Pippo” non sembra in grado – come gli adepti dell’ex comico genovese – di fare quel passo in avanti, molto più impegnativo, che consiste nell’avanzare proposte concrete, in questo caso per delineare la strada che il suo partito, il Pd, dovrebbe intraprendere.

 

L’inconsistenza delle presunte posizioni riformiste del Pd e le sue strutturali contraddizioni sono stra-note, ma Civati, in risposta, quale alternativa propone? Domanda ancora senza risposta. Vano è stato anche il discorso tenuto oggi dal “ribelle” all’Auditorium della Conciliazione.

 

Non ci si aspettava, ovviamente, un discorso alla nazione, dato che sempre di un’assemblea di partito si tratta, ma da Civati e dal suo continuo rimarcare l’eterna baruffa sulle regole per le primarie ci si sarebbe aspettato, proprio nel giorno del trionfo di questa conflittualità interna, che fosse stato lui a decidere di portare i contenuti politici reali nel dibattito, quanto meno per distinguersi dalla massa.

 

E invece niente. “Bisogna discutere della sostanza”, dice in avvio del suo intervento Civati. Ciò nonostante, l’unico accenno palpabile è riservato alla legge elettorale, ma solo di sfuggita (“Qual è la legge elettorale che porteremo, quando?”). “Bisogna stabilire un percorso breve, concreto”, e ancora: “Parliamo del futuro e delle cose che possiamo fare assieme”. Giusto, ma anche questa volta nessuna idea di cosa, realmente, occorrerebbe fare.

 

E così il copione prosegue, con Pippo che chiede “una svolta deliberante” – ma per decidere cosa non si sa –, un “partito ospitale, razionale, comprensibile”. Perché, dice Civati con un pizzico di insano populismo di sinistra, “se non prendiamo più il voto degli operai, forse non è una grande idea andare alla corte di Marchionne” (ormai, anche lui, elevato a “mostro” della classe operaia).

“Noi dobbiamo essere l’alternativa, il cambiamento” ribadisce nuovamente Civati, con una considerazione che in realtà suona, paradossalmente, come un’autocritica. Infine un invito: “Leader, partito e proposta politica devono andare sempre insieme”.

 

Ora: il leader del Pd è un ex-sindacalista traghettatore a tempo determinato, il partito è dilaniato da lotte intestine tra correnti e la proposta politica, come apparso in modo evidente anche dall’intervento in questione, fatica ad emergere persino nelle sue forme più vaghe.

Insomma, non un buon inizio, ma per capirlo non serviva Civati, che intanto, imperterrito, sembra essere intenzionato a proseguire ancora per molto con il suo grillismo democratico.


Aggiungi commento


Archivio notizie di Agenzia Radicale

é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali

"Politica senza idee - La crisi del Partito Democratico"

Anno 46° Speciale Febbraio 2023

è uscito il libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"Napoli dove vai"

Aiutiamoli a casa loro? Lo stiamo già facendo ma male.

videoag.jpg
qrtv.jpg

è uscito il nuovo libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"l'altro Radicale
Essere liberali
senza aggettivi"

 (Guida editori) 

disponibile
in tutte la librerie