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06/05/24 ore

Coppie di fatto, Cassazione: “Il cambio di sesso non impone il divorzio”



L'amore trionfa sempre, si potrebbe dire. Almeno così sembra pensarla la Cassazione, che ha espresso dubbi di legittimità sul 'divorzio imposto' a chi cambia sesso, e ha disposto il rinvio alla Consulta.

 

Protagonisti della storia un marito diventato una lei e una moglie per niente decisa ad abbandonare il suo 'fu' compagno: la coppia, infatti, dopo il cambio di sesso effettuato nel 2009, a tre anni dal matrimonio, si è ritrovata - senza volerlo e senza averne fatto richiesta – divorziata. Ma l'automatico annullamento dell' unione civile dei coniugi emiliani, secondo i giudici, “è discriminatorio” e viola di diritti della persona.

 

“Le scelte appartenenti alla sfera emotiva ed affettiva – si spiega nella sentenza – costituiscono il fondamento dell'autodeterminazione” e “si esplicano al di fuori di qualsiasi ingerenza statuale”: il matrimonio, prosegue la Corte, si basa sul “canone indefettibile del consenso” e il divorzio 'imposto' ex lege “mina alla radice lo stesso diritto all'identità di genere che la rettificazione di sesso intende riconoscere, in quanto produce l'esclusione di un'altra dimensione di pari rilievo, quella relazionale”.

 

Una sentenza molto importante, questa della Cassazione, perché si inserisce nella spinosa questione del riconoscimento delle unioni di fatto e del matrimonio per gli omosessuali: secondo l'ordinanza firmata dalla presidente Maria Gabriella Luccioli, “l'univoca previsione” del divorzio non tiene conto del “rilievo primario di formazioni sociali in un contesto costituzionale in cui è largamente condivisa l'esigenza di riconoscere le unioni di fatto”.

 

“La scelta di estendere il modello matrimoniale anche a unioni diverse da quella eterosessuale – ribadiscono i magistrati – è rimessa al legislatore ordinario. Non esiste un vincolo costituzionale”. “Siamo ad un passo in avanti – ha commentato la sentenza Anna Maria Tonioni, legale della coppia – Non si può sciogliere il matrimonio per legge come succedeva dopo la Rivoluzione Francese con la morte civile. E' una sentenza bellissima”.


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