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16/04/24 ore

Un Altro Giro, di Thomas Vinterberg. Un inno a libertà e vita


  • Giovanna D'Arbitrio

Un Altro Giro (titolo originale: Druk, binge drinking), di Thomas Vinterberg premio Oscar 2021 come Miglior Film Internazionale è in uscita solo in sale (almeno in quelle aperte) a partire dal 20 maggio.

 

Il film racconta la storia di Martin (Mads Mikkelsen), un professore di storia in crisi che ha perso l’entusiasmo per insegnamento e famiglia e viene considerato da tutti alquanto avvilito. Per scuoterlo dall’apatia i suoi amici e colleghi Nicolaj, Tommy e Peter, quasi per gioco, gli propongono di mettere in pratica la teoria dello psichiatra norvegese Finn Skårderud, secondo il quale tutti nasciamo con una carenza di alcol nel sangue dello 0,5%, per cui sarebbe un bene compensarla con una moderata ubriachezza.

 

Così ogni giorno, tranne i weekend, i 4 amici stabiliscono di bere una certa quantità di alcol per mantenere nel sangue la suddetta percentuale che dovrebbe migliorare la loro vita. A quanto pare l’esperimento riesce: Martin ritorna a essere un brillante docente, marito e padre affettuoso e anche i suoi amici notano cambiamenti  positivi nelle loro esistenze.

 

Come Martin spiega ai suoi studenti, spesso la Storia ci ha insegnato che essere sobri non sempre è segno di equilibrio mentale e moralità: Winston Churchill amava bere e con i suoi discorsi ha condotto i britannici alla vittoria durante la seconda guerra mondiale, mentre l’astemio Adolf Hitler ha attuato un genocidio. I quattro, tuttavia, aumentano ben presto il tasso alcolico nella speranza di ottenere ulteriori miglioramenti, ma gli eventi precipitano.

 

Il film non è un elogio dell’alcolismo, bensì un inno alla vita e alla speranza, poiché ci invita a pensare che niente è perduto, nemmeno nei momenti più difficili della vita. In effetti il regista propone spunti di riflessione non tanto sulle conseguenze dell’eccesso di alcol, purtroppo già ben note, ma sull’attuale società che spesso causa frustrazione e infelicità: una commedia provocatoria, un inno alla libertà evidenziato nella catartica danza finale di Martin tra i suoi studenti in festa per la fine del liceo e l’inizio di una nuova vita, una vita che Martin ha in parte sprecato ma che poi tra ebbrezza e dolore per un  tragico evento, ha imparato ad affrontare nel modo giusto..

 

Un film che assume un più chiaro significato alla luce del toccante discorso di Thomas Vinterberg durante l’assegnazione degli Oscar, quando ha dedicato il premio alla figlia Ilda scomparsa per un incidente stradale, prima che le riprese del film iniziassero.

 

Ilda lo ha amato fin dal primo istante che le ho parlato del film - ha affermato -.  Avrebbe dovuto farne parte come attrice. Lo sentiva a tal punto che riusciva a dare suggerimenti, anche se sapeva essere molto schietta nel muovermi anche critiche, dicendomi quello che avrebbe potuto funzionare o meno. Mi sono confidato molto con lei. Ecco perché quando è venuta a mancare è diventata la ragione per dare un senso alle mie giornate, per alzarmi ogni mattina: dovevo realizzare il film, terminandolo, rendendole così onore”. 

 

Senza dubbio un buon film, supportato da un ottimo cast includente  Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Maria Bonnevie, Lars Ranthe e Magnus Millang.

 

Tra i film del regista ricordiamo: Festen (1998),The Third Lie (2000), Le forze del destino (It's all about love, 2003), Dear Wendy (2005), Riunione di famiglia (En mand kommer hjem (2007), Submarino (2010), Il sospetto (Jagten 2012),Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd 2015), La comune (Kollektivet 2016), Kursk (2018).

 

Ecco il trailer ufficiale del film (da Medusa Film Official)

 

 


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