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05/12/25

Vertice Cina-India-Russia con Trump e Occidente nel mirino. Ma è così? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa


Categoria: ESTERI
Pubblicato Lunedì, 01 Settembre 2025 16:37

“Il leader cinese Xi Jinping e la first lady Peng Liyuan - scrive Giulia Pompili su Il Foglio - hanno accolto ieri nella città portuale di Tianjin i capi di stato e di governo dei paesi membri della Sco, l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai: mai come quest’anno di presidenza cinese, il vertice dell’organizzazione, nata nel 2001 come ennesima piattaforma alternativa a quelle a guida occidentale, rappresenta un punto di rottura: quello fra l’America e le democrazie a essa alleata e il gruppo dei paesi non allineati – o meglio, ormai da tempo ufficialmente allineati a Pechino, la seconda economia del mondo, l’unica grande potenza considerata capace di sfidare l’ordine globale a guida americana….”. Per Xi Jinping è un primo grande successo: Trump ha spinto l’India di Narendra Modi alla sua corte… 

 

“… Dalla tribuna del vertice  di quasi una ventina di Paesi in via di sviluppo, …  Xi Jinping ha rilanciato la sua idea di «Sud globale» unito da commerci e cooperazione politica. Sotto la guida cinese, naturalmente. Il segretario generale comunista ha ripreso a indossare l’abito dello statista «ri-globalizzatore», cogliendo l’opportunità dell’ondata di incertezza scatenata da Donald Trump tra le vecchie alleanze dell’America, da Occidente a Oriente… - sottolinea Guido Santevecchi sul Corriere della Sera -“.

 

“… Per Xi Jinping è un primo grande successo: Trump ha spinto l’India di Narendra Modi alla sua corte. Ma non solo - ribadisce sempre Pompili _ . Ieri la Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ha scritto un messaggio su X in mandarino, e ha detto che l’Iran e la Cina “hanno il potere di innescare una trasformazione nella regione e nel mondo”. L’Iran è diventato membro della Sco due anni fa, dopo India e Pakistan, e il suo arrivo ha mostrato più evidente la direzione di una piattaforma per la sicurezza che più che al G7 ha l’aspirazione di diventare una piccola Nato…”.

 

Il racconto di quasi tutta la stampa italiana, partendo dagli avvenimenti si muove quasi del tutto a senso unico… Per esempio: è del tutto scontato che L’india intenda legarsi alla Cina?

 

“… L’India evidentemente pensa: “Con la Cina abbiamo fratture, ma Pechino è consistente e coerente, sappiamo come muoverci e come pianificare afferma Francesco Sisci in un’intervista a Start Magazine -. L’America cambia troppo e troppo spesso e velocemente, non ci si può fare affidamento”. Cioè: questa crepa con gli Usa non sappiamo a cosa porta, ma si è aperto – temo – un possibile scenario inquietante per gli Usa e anche per tutti gli alleati degli americani. È una fase di grande incertezza. Certo, c’è l’elemento anche geografico. Evidentemente, dopo il breve scontro di confine tra India e Pakistan, l’America ha scelto di migliorare i rapporti con il Pakistan che le dà accesso territoriale verso l’Asia centrale, come era successo durante la guerra fredda. L’ Asia centrale rimane giustamente un punto dolente nello spazio politico anche mentale dell’America. Ma il Pakistan ha dimostrato per decenni di essere uno stato molto meno solido e molto più ambiguo dell’India. Scegliere oggi il Pakistan rispetto all’India aggiunge sale sulle ferite dell’insulto percepito in India dall’America. Di certo, questa crepa nel breve periodo è una sponda inattesa per la Russia che le da uno spazio politico in più nella trattativa sull’Ucraina…”.

 

E se lo scacchiere asiatico assume sempre più centralità negli equilibri del mondo, il vertice del Soc a Tianjin non può essere letto solo nella logica di una Cina egemone, dell’India che cerca Pechino, del ritorno di Nuova Delhi a un rapporto stretto con Mosca - che comunque in questa occasione mostra la sua sempre più evidente subalternità alla Cina -, ma deve essere interpretata come una situazione in evoluzione ma non certo di una governance globale affidata all’organizzazione per la cooperazione di Shanghai a guida cinese

 

Insomma in un contesto di sfide geopolitiche globali il quadro è tutt’altro che definito come taluni ci hanno rappresentato sia pure nelle more di una cronaca degli avvenimenti. Questi vengono interpretati a senso unico…

 

Il traballante e contraddittorio Trump dopo aver occhieggiato ad esmpio al Pakistan e osteggiato l’India “… pare si sia reso conto di avere commesso un errore - aggiunge Sisci -, e quindi si sono messe in movimento dinamiche in America diverse. La storia, riportata oggi dal FT, di un aumento delle collaborazioni tecnologiche e industriali (quindi militari) tra Usa e alleati dimostra che al di là di certi errori, l’America sembra volere raddrizzare la rotta. Non sappiamo se, come e quando avverrà. Ma di certo la storia non è finita o chiusa. Anzi. La storia dell’America è questa: grandi errori e grandi correzioni…”.  Chissà!

 

E altre variabili non sono state prese in considerazione nei resoconti da Tianjin, per esempio il Giappone a cui Modi avrebbe telefonato prima di recarsi al vertice un Cina… Il ruolo del Giappone in questa nuova complessa dinamica dell’India con gli Stati Uniti è cruciale: il Giappone è caposaldo dell’alleanza americana in Asia, ma è anche il paese nella regione con rapporti più forti con l’India….

 

Provare a rileggere questa complessa trama (da cui è decisamente fuori l’Europa!) in modo meno unidirezionale è quanto fanno Francesco Sisci, analista politico, sinologo, professore universitario e Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale nella conversazione per Agenzia Radicale Video che segue.

 

- Vertice Cina-India-Russia con Trump e Occidente nel mirino. Ma è così? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 



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