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03/05/24

Bonino: l’elogio del Papa, la bocciatura di Renzi


Categoria: EDITORIALI E COMMENTI
Pubblicato Martedì, 09 Febbraio 2016 21:12

di Marta Palazzi

 

Pochi giorni fa il giornalista del Corriere della Sera Massimo Franco ha realizzato una lunga intervista con Papa Jorge Maria Bergoglio alla vigilia del colloquio con il Patriarca della Chiesa ortodossa di Mosca. Prendendo spunto da questo imminente incontro, che avverrà il 23 febbraio all’aeroporto di Cuba, definito “territorio neutro” e luogo in cui “il Cristianesimo si sviluppa”, a differenza dell’Europa dove le due chiese hanno tuttora conflitti irrisolti, la conversazione ha toccato numerosi temi di politica estera: Europa, primavere arabe, terrorismo, immigrazioni di massa.

 

Il Papa, citando alcune delle personalità che, a suo parere, sono tra le più importanti in questo ambito, per quanto riguarda l’Italia ha fatto il nome del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, paladina dell’accoglienza dei profughi, dell’ex presidente Giorgio Napolitano, come esempio di forte senso dello stato e delle istituzioni, e di Emma Bonino, ex ministro degli Esteri.

 

Al momento di formare il suo primo governo, Matteo Renzi preferì avere alla Farnesina l’inesperta ma meno ingombrante Federica Mogherini, e alla nomina di quest’ultima ad Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, la Radicale fu di nuovo ignorata, questa volta a favore di Paolo Gentiloni.

 

Emma Bonino è citata dal Papa come una grande risorsa per l’Italia in virtù della sua preziosa e approfondita conoscenza dell’Africa.

 

Questa dichiarazione ha suscitato molte polemiche nel mondo cattolico più oltranzista: da giornali e siti web, sono molti quelli che si affannano a spiegare chi siano “veramente” Napolitano e Bonino e come non sia possibile considerarli dei “grandi” del nostro tempo.

 

Trattandosi del Vaticano, non è credibile ritenere che il papa non conosca la storia dei personaggi citati. Papa Bergoglio ha avuto diversi contatti con Bonino, non solo quando era ministro in carica ma anche in mesi recenti, per discutere di Africa, immigrazione, accoglienza.

 

La Chiesa, nonostante tutti gli sforzi degli ultimi tempi, è in continuo calo di consensi e di fedeli: il Giubileo in corso non ha portato a Roma le attese masse di pellegrini e il clima non è minimamente paragonabile a quello del precedente, tenutosi nel 2000 sotto il pontificato di Karol Wojtyla.

 

Il nuovo terreno da esplorare da parte del Papa è quello dei laici, di cui Emma Bonino rappresenta da sempre l’indiscussa punta di diamante. Questo Papa infatti non ha l’obiettivo di piacere al mondo tradizionalista, a quello zoccolo duro critico ma comunque acquisito e numericamente sempre più ridotto; piuttosto vuole convincere quello laico, impresa che sta avvenendo con qualche successo visto che molti, anche nel mondo radicale, a cominciare da Pannella, in lui vedono l’innovatore di cui la Chiesa ha bisogno.

 

Ma al di là delle motivazioni del Vaticano, che ai cittadini di uno Stato laico non dovrebbero interessare, l’intervista può essere però utile a ricordare che le prese di posizione di Emma Bonino, nell’ultimo periodo e nonostante la sua ridotta attività a causa della malattia, hanno avuto rilevanza pari o addirittura maggiore rispetto a quelle presentate ufficialmente dall’attuale governo.

 

Per restare al tema dell’immigrazione, ad esempio, la sua proposta di istituire un Commissariato europeo per il Mediterraneo, in sostituzione dell’attuale Commissariato all’immigrazione, avrebbe potuto rappresentare un mezzo per affrontare e governare i flussi migratori della sponda sud del Mediterraneo da una prospettiva comune europea, superando i nazionalismi e cominciando a valutare le situazioni africane caso per caso nel loro divenire.

 

Così come la sua prudente apertura nei rapporti con l’Iran, inaugurati tra l’altro da lei nel 2013, non solo per trattare questioni economiche come è avvenuto recentemente, ma per cercare una soluzione ai conflitti nel medio oriente dialogando proprio con uno dei maggiori responsabili dei problemi della regione, consapevole che solo chi è parte del problema potrà diventare parte della soluzione.

 

Emma Bonino manca alla politica estera italiana ed europea. Il Papa se n’è accorto. Il “cattolico” Matteo Renzi no.

 

 



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