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06/05/24

Uruguay, marijuana legale ma senza fretta


Categoria: DIRITTI E LIBERTA'
Pubblicato Venerdì, 11 Luglio 2014 15:25

C’è chi ha simpatizzato non poco per la squadra di calcio dell’Uruguay ai mundial brasiliani, ma solo per merito del suo rivoluzionario presidente José Mujica, divenuto negli ambienti italiani un po’ freak il nuovo mito sudamericano. Merito soprattutto della legge all’avanguardia in materia di liberalizzazione e commercializzazione della Cannabis che avrebbe dovute trovare attuazione entro la fine del 2014.

 

Ma la teoria è ben diversa dalla pratica, che talvolta si scontra con la difficile realtà. Per questo tutto è rinviato al 2015, per «difficoltà pratiche» (non ben precisate), ha annunciato il Presidente, sottolineando che «se vogliamo fare qualcosa tanto per fare, non è difficile…".

 

Pare che Mujica voglia così scongiurare il rischio che fatta la legge – che pur prevede un sistema articolato di controlli statali - si trovi poi l’inganno e in un’intervista ha richiamato quanto si sta facendo, secondo lui con errori, negli Stati Uniti, dove “hanno liberalizzato la droga con un grado irresponsabilità che spaventa».  In sostanza, Mujica ha il timore che il mercato faccio troppo il suo corso, agevolando in qualche modo e comunque la criminalità.

 

La legge approvata lo scorso dicembre prevede la creazione di un Istituto di regolamentazione della cannabis (Inc) con il compito di concederà le licenze ai privati per la coltivazione delle piante da parte di singoli (massimo sei piante a testa), associazioni di consumatori (massimo 45 soci e 99 piante) e grossi produttori. La marijuana dovrebbe essere resa disponibile nelle farmacie autorizzate, per un massimo di 40 grammi mensili a persona. Previsto anche un registro di consumatori, in base a norme vigenti sulla privacy . La vendita dovrebbe comunque essere riservata ai cittadini residenti nel paese, potrà essere fumata nei luoghi dove è possibile fumare tabacco, mentre chi verrà fermato alla guida sotto gli effetti della marijuana rischia le stesse sanzioni previste per lo stato di ubriachezza. (red.)

 

 



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