C’era una volta il bar di Vezio, di Maria Arcidiacono (Iacobelli Editore) è un racconto con varie testimonianze e ricordi di chi ha vissuto quel bar-latteria molto spartano che stava dietro la storica sede del PCI di via delle Botteghe Oscure in quella stretta via de' Delfini, libro con la “prestigiosa” prefazione di Massimo D' Alema.
Probabilmente aveva un nome ma da tutti era conosciuto come il “bar di Vezio”, dal titolare Vezio Bagazzini, era la retrovia ludica dei dirigenti dell'allora partito comunista. Un bar museo dell'utopia comunista pieno di bandiere e stendardi rossi, cimeli e ricordi di tutti i tipi, foto e ritratti dei leader comunisti di tutto il mondo in una quantità tale che a stento riusciva a contenere tutta quell'enorme quantità di roba, sino a renderlo fitto e denso di sensazioni estreme, surreale al punto che adesso è difficile credere che un locale pubblico del genere possa essere esistito per quanto era esagerato, qualcosa di veramente incredibile.
Chiuso ormai da più di un decennio resta un luogo unico nel suo genere ancora presente nella mente di una generazione di romani che ha vissuto il centro storico.
Come a riprodurre il fantastico impatto emotivo del bar sinora descritto il libro è variegato perché contiene oltre la storia di Vezio, dove prevalgono aneddoti sul calcio, cinema, musica e politica, ha i contributi di Fulvio Abbate, Matteo Amati, Checchino Antonini, Mariangela Barbanente, Aldo Garzia, Giambu, Ginetto Iacobelli, Lino Lombardi, Marco Magnani, Francesca Romana Marta, Dante Matelli, Carmen Llera Moravia, Alessandro Politi, Francesco Riccio, Domenico Scandella, Emanuela Sestieri, Walter Veltroni ed è arricchito, in appendice, da una conversazione del 2007 tra Vezio e Pino Strabioli.
In copertina il ritratto di Vezio del regista Paolo Virzì.
Un libro che offre uno spaccato storico non indifferente ma soprattutto è il cuore di chi ha vissuto quel luogo e quegli anni densi di una speranza rivoluzionaria che non avrà mai più paragoni possibili. Una Roma che, fortuna o sfortuna, non c'è più ma che con questo libro lascia un segno indelebile a una città che oggi viviamo con sempre meno personalità.
Maria Arcidiacono, nata a Roma nel 1965, è archeologa, storica dell’arte e curatrice, collabora con riviste e case editrici.
Il 29 ottobre 1994 sposò Vezio, il titolare appunto dell’omonimo e popolare bar nei pressi della storica sede del Partito Comunista Italiano di via delle Botteghe Oscure…