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19/04/24

Ordine Malta, sabato l'elezione del nuovo 29 Gran Maestro. Sarà fra Giacomo Dalla Torre?


Categoria: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Pubblicato Mercoledì, 26 Aprile 2017 20:46

di Angela Bernardini 

 

Sabato 29 aprile il Sovrano Militare Ordine di Malta riunirà a Roma il suo "Gran consiglio compito di Stato" per eleggere il nuovo Gran Maestro. L'eletto succederà all'inglese Fra Matthew Festing, dimissionario lo scorso 24 gennaio, dopo uno scontro con la Santa Sede senza precedenti nella storia millenaria dell'Ordine che protegge i pellegrini e i Signori Malati.

 

La data del voto e della successione al vertice si avvicina ancora tra importanti discernimenti interni, mentre il delegato papale, mons. Angelo Becciu, nominato da Francesco come suo referente proprio per occuparsi di questa fase transitoria, porterà il suo contributo alla riforma dell'Ordine.

 

Dodici i candidati eleggibili. L'elezione avverrà sabato a Roma, nella sede di Villa Magistrale, che gode del diritto di extraterritorialità garantito dalla Repubblica Italiana, posta sul colle dell'Aventino e ben conosciuta da romani e turisti per la particolarità che dal buco della serratura del suo cancello di ingresso si inquadra perfettamente il cupolone della basilica di San Pietro in Vaticano.

 

A comporre il Consiglio Compito di Stato sono il luogotenente ad interim fra' Ludwig Hoffmann von Rumerstein, i 9 membri del Sovrano Consiglio, il Prelato monsignor Jean Laffitte coadiuvatore del cardinale patrono Raymond Leo Burke nominato da Papa Francesco, i 6 Gran Priori e Procuratori di Gran Priorati, i 7 Balì professi, i 10 Cavalieri professi in rappresentanza dei Gran Priorati più il Cavaliere professo e il Cavaliere in obbedienza eletti dai Cavalieri 'in gremio religionis', 5 Reggenti dei sotto-Priorati, 15 presidenti delle Associazioni nazionali: in totale, 56 elettori.

 

La tensione che ha portato alla "crisi di governo" e al siluramento da parte di Festing del Gran Cancelliere Albrecht von Boeselager, poi reintegrato dal Papa, cioè quella tra anima britannica e anima tedesca dell'Ordine, resta ancora un nodo da sciogliere. Negli ultimi tempi, è circolata la voce che Festing intendesse ricandidarsi ma è stato Francesco a provvedere, con una lettera fatta inviare tramite mons. Becciu alla vigilia di Pasqua a Festing per proibire all'ex Gran Maestro di partecipare alle operazioni di voto e all'elezione del successore  per non "riaprire delle ferite solo di recente rimarginate" impedendo al conclave di svolgersi "in un'atmosfera di pace e di riguadagnata armonia".

 

A questo punto, spiegano finti autorevoli da oltre Tevere ma anche da via Condotti, la persona che potrebbe riportare armonia al vertice dell'Ordine potrebbe essere l'attuale Gran Priore di Roma, fra Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che dalla sua, e in piena sintonia col Papa, ha l'impronta "pauperistica" data alla sua gestione, oltre al fatto che il Priorato romano, con 600 membri, è il più numeroso e prestigioso. Dalla Torre, 72 anni, è stato gran commendatore, cioè superiore religioso dell'Ordine.

 

Discendente da un'antica famiglia di conti trevigiani, poi trasferitasi a Roma e da sempre legata alla Santa Sede, suo nonno è stato direttore dell'Osservatore Romano, mentre il fratello Giuseppe è l'attuale presidente del Tribunale della Città del Vaticano. Nel febbraio 2008, dopo la morte di fra Andrew Bertie, è stato anche luogotenente interinale, con il compito di guidare l'Ordine di Malta fino all'elezione del nuovo Gran Maestro, cioè, nel marzo di quell'anno, proprio Festing.

 

L'obiettivo è ristabilire il primato del Kerigma e della spiritualità dell'Ordine. L'Ordine sente in questo momento la fiducia e la preghiera paterna di Francesco e della Chiesa. Si stringe attorno al suo Pastore, come hanno fatto i Cavalieri per 1.000 anni di storia di servizio all'altro, per rendere il volto della Carità nel tempo degli uomini.

 

La preghiera, spiega fra Giacomo, è la vera forza dell'Ordine. Per questo il discernimento si fa in ginocchio, davanti alla Croce nuda. Il nuovo inizio dell'Ordine di Malta non potrà che partire dalla Carità e dalle opere di misericordia, dall'abbraccio e assistenza ai poveri e ai Signori Malati. L'Ordine non è una struttura: è una Simbolica. Una narrazione di amore. E' la storia di un incontro con il Dio Vivente. Dagli spalti di una fortezza come mille anni fa o nelle sale di un ospedale o in una mensa, come nel servizio di oggi, occorre rendere ragione della Speranza che è in noi.

 

È proprio sulla rinnovata scelta di carità - indirizzo assicurato da fra Giacomo - che molti, tra i Cavalieri con la Croce a otto punte, simbolo delle Beatitudini, puntano per riportare l'Ordine al suo impegno millenario. Occorre rafforzare le “reti samaritane” a sostegno dei poveri. Questa è la strada scelta da un Ordine millenario che ha a cuore l’uomo.

 

I Cavalieri e le Dame in questi giorni pregano molto il Padre Nostro. Non dicono non ci indurre in tentazione, perché sanno che quella formula è un errore di traduzione di Girolamo, ma ripetono con le mani alzate 'non ci abbandonare nella prova'. Questo dice il testo originale del Nazareno: Non ci abbandonare nella prova

 

L'elezione del Gran Maestro di Armonia sarà un altro segno per ritrovare davvero la Communio, come insegna l'apostolo Paolo, riscoprendo la bellezza della fraternità e un cammino da fare insieme per servire meglio i poveri. L'Ordine di Malta esiste per questo.

 

 



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