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19/04/24

Mo e Saamiya, le due facce della Somalia


Categoria: RASSEGNA WEB
Pubblicato Lunedì, 20 Agosto 2012 10:38

Mo Farah, arrivato da rifugiato in Uk, ora è l’eroe nazionale: dopo aver vinto 10mila e 5mila metri è stato ricevuto anche da Cameron. Saamiya, invece, che aveva corso i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino – erano solo in due gli atleti somali – a Londra non c’era: è morta in una carretta del mare cercando di raggiungere l’Occidente per fuggire dalla guerra.

 


 

di Igiaba Scego

 

Una delle foto delle Olimpiadi di Londra più condivise sui social network è stata quella di Usain Bolt danzante accanto al giovane e sorprendente atleta britannico Mo Farah. Il re delle olimpiadi scherza con il re d’Inghilterra è stato detto da più parti. Infatti Mo Farah dopo aver dominato le sue due discipline, 10000 metri e 5000 metri, è stato celebrato in pompa magna sia dalle istituzioni sia dal pubblico del suo paese.

 

Cameron lo ha ricevuto a Downing street, la Royal mail in suo onore ha fatto dipingere d’oro la casetta postale di fronte all’ufficio di Isleworth Post e molti inglesi dopo il suo exploit stanno meditando di chiamare i prossimi eredi Mo. In poco tempo un ragazzo semplice e un po’ timido è diventato il simbolo di un paese intero. Anzi di due paesi a ben vedere.

 

Infatti Mo Farah è di origine somala. È nato nel 1983 a Mogadiscio, in Somalia, un paese ancora oggi devastato da una tremenda guerra civile. Oggi la Somalia è alla vigilia di un voto delicato, il 20 agosto si sceglierà infatti il nuovo presidente. Un voto molto atteso quello del 20 che potrebbe davvero traghettare il paese verso un futuro fatto di pace e speranza.

 

I dubbi sono ancora tanti, l’esito delle elezioni incerto, ma i somali sembrano crederci sul serio questa volta. Anche chi aveva riparato all’estero medita ora di tornare, se non per sempre, almeno per dare un’occhiata. I voli per Mogadiscio sono pieni da mesi, non c’è un posto fino a Novembre dicono i bene informati. C’è fermento.

 

Certo trovare casa a Mogadiscio non è facile. Solo un piccolo lembo di terra è stato“pacificato”. Ed è in questo lembo che si svolge la vita politica e sociale della nuova Somalia. Il tutto naturalmente ha costi proibitivi e questo non salva comunque da eventuali attacchi kamikaze di Al Shabbab, il gruppo fondamentalista somalo legato al terrorismo internazionale. Per questo gli affitti di Mogadiscio sono alle stelle. Le quotazioni del mercato immobiliare sfiorano quelle del Marais a Parigi. Puro surrealismo di guerra...

 

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