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19/04/24

La campagna d'Egizio di Fratelli d'Italia


Categoria: POLITICA
Pubblicato Lunedì, 12 Febbraio 2018 16:36

Sì, è proprio il momento di battere il ferro, adesso che è caldo, devono aver pensato gli esperti della comunicazione di Fratelli d'Italia, a proposito della tariffa speciale al Museo Egizio di Torino per i “fortunati che parlano arabo”.

 

Ce n'era infatti abbastanza per imbastirci una bella campagna all'insegna del “Prima gli italiani”, perché quanto deciso dal direttore Christian Greco poteva rientrare a pieno titolo tra le discriminazioni al contrario.

 

Per questo – proviamo a immaginare - Giorgia Meloni è andata a testa bassa sul tema, senza tuttavia documentarsi più di tanto, in particolare su come funziona davvero la struttura museale piemontese rispetto anche ai poteri in proprosito di ministero e governo.

 

Tra le cose dette, pare che sia scappato anche un avviso di sfratto, in caso di vittoria del centrodestra, per il dirigente “razzista”. Nello specifico, è stato Federico Mollicone, responsabile della comunicazione del partito, a minacciare lo “spoil system automatico per tutti i ruoli di nomina”, in modo da ricondurre il mondo della cultura sulla retta via.

 

Nel farlo, non ha tenuto conto del piccolo particolare che il Governo non ha il potere di mettere mano alle nomine dirigenziali al Museo torinese, così come ben ricostruito da un articolo sul post.it.

 

Mollicone ha provato poi a metterci una pezza, dopo lo scoppio della polemica, che ovviamente ha attirato l'interesse dei diversi schieramenti politici. Come è d'uopo in questi occasioni, la parola chiave è stata feake news, utilizzata anche in presenza di tradizione scritta, per negare la circostanza. E anche Giorgia Meloni ha ribadito di aver mai detto di voler cacciare chicchessia.

 

Poco male. Fra qualche giorno, infatti, la vicenda passerà agli atti come una delle tante sterili zuffe elettorali senza costrutto in vista del 4 marzo, messa in piedi nella speranza – purtroppo anche fondata – di raccattare voti, pur avendo una volta di più dimostrato di parlare a casaccio, senza saperne molto. (red.)

 

 

 



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