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19/03/24

Par condicio e Tg: intanto il notaio conferma


Categoria: Aghi di Pino
Pubblicato Giovedì, 25 Gennaio 2018 14:09

Par condicio è un noto “ossimoro” della politica italiana, che in campagna elettorale diventa un serio fastidio per gli addetti ai lavori dell'informazione radiotelevisiva.

 

In premessa va detto che il regolamento, così com'è stato concepito, sembra fatto apposta per essere disatteso o eluso in qualche modo. Vanno altresì sottolineate alcune ottusità in merito ai criteri per valutare il risultato del monitoraggio sugli spazi concessi alle diverse forze politiche, che non permettono, per esempio, di ponderare i dati per fascia oraria e in base agli ascolti. Nondimeno si deve ricordare quanto il sistema di sanzioni previsto – detto con decenza - faccia anche un po' sorridere.

 

Ma tant'è, la legge è legge e va rispettata, o quasi, se non si vuole finire sotto la “severa” scure dell'Agcom, così come è accaduto dopo la prima settimana - dal 15 al 21 gennaio - di rilevazioni da qui al voto.

 

Colto in flagranza di reato, fra gli altri, Enrico Mentana non ha fatto mancare una pronta e piccata reazione al “forte richiamo”, definito “patetico, irrispettoso e offensivo del lavoro” svolto. In proposito qualche ragione ce l'ha pure, se è vero che la violazione, per quanto lo riguarda, si riferisce a meno di 5 minuti di sforamento su più di 9 ore di programmi messi in onda.

 

Tuttavia, dal lavoro del Garante non ci giungono smentite su tendenze e percezioni ben consolidate nel tempo. In particolare non è un mistero che La7 e Sky cavalchino un certo tipo di opposizione piazzaiola, simpatizzando perlopiù per M5S e in parte per la Lega. Così come è inconfutabile l'orientamento ventennale delle reti Mediaset a favore del proprio editore “sceso in campo”. Allo steso modo, non va dimenticato che la lottizzazione Rai prevede, fra l'altro, che Rainews sia il contentino per la cosiddetta sinistra alla sinistra del Pd.

 

Ebbene, i rilievi dell'Agcom, seppure tra “il patetico e l'offensivo”, segnalano quanto segue:

 

- che Tg La7 ha concesso più tempo a M5S e Lega, a svantaggio di altri partiti;

- che il Tg4 e Studio Aperto hanno fornito un “elevato tempo di notizia” a Forza Italia;

- che Sky Tg24 ha destinato “eccessivo tempo di parola” a M5S, Liberi e Uguali e Lega;

- che Rainews ha avvantaggiato nei "tempi di parola" Liberi e Uguali.

 

Insomma, sarà una coincidenza, ma il notaio intanto conferma. (red.)

 

 



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