Potrebbe essere una vicenda paradossale. «Ho votato la fiducia Conte perché unica nostra interfaccia in Italia e nel mondo. Il premier non è esponente dei partiti, ha una visione liberale ed europeista» - così Mariarosaria Rossi, 48 anni, ex senatrice di Forza Italia (sarebbe stata espulsa), si è espressa dopo il voto a favore del governo Conte. Una scelta a sorpresa, dicono i gendarmi del partito di Berlusconi, di cui la Rossi è stata assistente, accompagnatrice, consigliera, ne ha custodito i segreti personali e politici. In molti del suo ex partito si sono scagliati contro. Si sono recuperati i suoi trascorsi come scudiero del cavaliere. Era lei a gestire le Olgettine - scrive il Corsera -, tanto da finire tra gli imputati al processo Ruby ter. di Giuseppe Rippa
L’abitudine di gran parte dei media nazionali a “formare” i fatti anziché informare, per cui il divario fra parole e cose aumenta, è confermata ancora una volta. Come nella narrazione sulla vaccinazione in corso si è dato a intendere che la Lombardia fosse più indietro di tutti, in contrasto con la realtà che registra una percentuale di vaccinati alla pari di quella del Lazio, messo invece sul podio dai tg conformi al portavoce di Palazzo Chigi, altrettanto è avvenuto con la descrizione della crisi di governo in Parlamento. In pratica, una volta incassato il voto favorevole della Camera, si vorrebbe dare a intendere che il premier Conte si è rafforzato, che l’iniziativa di Matteo Renzi ha fallito e che con rinnovata lena si navighi spediti verso il 2023. di Luigi O. Rintallo
Molte volte, come redazione di «Quaderni Radicali», ci siamo confrontati con Emanuele Macaluso e quasi sempre in una condivisione di fondo delle analisi e dei giudizi. Nell’ora della sua scomparsa, avvenuta ieri notte al Gemelli di Roma, ritornano alla mente i suoi interventi, ricordiamo la voce delle tante interviste telefoniche o lo sguardo sempre vigile, rivelatore della sua acutezza e prontezza nel cogliere l’essenziale delle questioni politiche. Macaluso è stato, insomma, un interlocutore importante per il dibattito pubblico e se ne sentirà la mancanza specie nella situazione attuale.
Il sociologo detenuto. Una storia etnografica (Herald Editore) è un libro di Alessandro Limaccio. L’autore è in carcere - come riporta la quarta di copertina - dal 1995 quando, aveva 23 anni. Condannato a quattro ergastoli ostativi per cinque omicidi dei quali si è sempre proclamato innocente… Può vantare due primati: è il primo detenuto in Italia ad aver conseguito un dottorato di ricerca in sociologia dietro le sbarre nel 2017, ma anche il primo detenuto in Italia a rifiutarsi di chiedere permessi per poter proclamare con più forza la propria innocenza. Quella che segue è la prefazione di Enrico Rufi, redattore di Radio Radicale con un dottorato in Letteratura francese alla Sorbona…
Contrariamente a quanto insistentemente vorrebbe far credere certa informazione, l’accelerazione impressa da Renzi a fine 2020 è servita a rendere più chiari i contorni di una crisi politica che data almeno dall’estate. A nostro avviso, anzi, i termini del problema sono andati definendosi fin dagli Stati generali a Villa Pamphili di giugno attorno al cosiddetto Piano Colao. Nei modi in cui la presidenza del Consiglio ha in sostanza “sterilizzato” il piano di rilancio che il comitato presieduto dal manager Vodafone aveva cominciato, è apparso evidente come Palazzo Chigi aveva intenzione di gestire in modo esclusivo (e arbitrario) la distribuzione e l’impiego delle risorse economiche. di Luigi O. Rintallo
Armi, Acciaio E Malattie - Breve storia degli ultimi tredicimila anni (titolo originale Guns, Germs and Steel: The Fates of Human Societies), di Jared Diamond (Ed Einaudi), vincitore il Premio Pulitzer per la saggistica nel 1998, riscuote ancora successo e ristampe a livello internazionale… di Giovanna D’Arbitrio
La pandemia che in tutto il mondo è scoppiata, causata dal virus Covid-19, ha nel corso di quasi un anno messo la Sanità al centro dell’agenda della vita non solo politico-istituzionale ma anche economica, sociale, umana di un’intero paese e del mondo intero. Le economie mondiali sono in ginocchio e l’Italia, sotto il peso di un debito pubblico enorme, è esposta a rischi a dir poco drammatici non solo di recessione, ma di possibili conflitti sociali. Questi aspetti saranno analizzati dalla nostra Agenzia nelle prossime settimane, quello che però è oggetto della conversazione che segue tra Geppy Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, nella tradizionale rubrica Maledetta Politica, è il tema della Sanità che ha visto, nonostante l’indubbio coraggio e abnegazione di infermiere, medici, personale sanitario, una situazione di sostanziale precarietà, confusione e inadeguatezza organizzativa…
- Maldetta Politica. Sanità, lo sfascio quarant'anni dopo (Agenzia Radicale Video)
Ci sono voluti appena tre mesi perché si manifestasse a pieno la previsione di Rino Formica, secondo il quale il voto favorevole al referendum sulla riduzione dei parlamentari sarebbe stata una maledizione per il Partito Democratico. Oltre che “una resa all’anti-politica”, quella scelta certificava la totale assenza di una strategia da parte dell’attuale dirigenza ed esponeva il partito ad essere in balia della continua oscillazione fra l’opportunismo di un miserevole “governismo” (occupazione dei posti di potere) e l’ottusa rincorsa della demagogia. di Luigi O. Rintallo
Il dramma della pandemia offre spunti di riflessione che gli organizzatori di Sfera tentano di materializzare in alcuni video dove si ascoltano vari brevi interventi da parte di filosofi, intellettuali, scrittori e artisti, italiani e di altre nazionalità, ben accompagnati dalle opere artistiche di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi. di Giovanni Lauricella
Cento anni fa (Racalmuto, 8 gennaio 1921) nasceva Leonardo Sciascia. Spesso, in questi anni, è capitato di domandarci quale sarebbe stato il suo giudizio, quali riflessioni avrebbe espresso. Di sicuro, nell’asfittico ambito che contraddistingue il dibattito pubblico italiano, la sua mancanza pesa e priva di un punto di riferimento tutti noi. Sciascia figura certamente tra i massimi autori del Novecento, a dispetto del riduzionismo cui è stata sottoposta la sua opera da parte di tanta nostra critica letteraria. Non è stato così fuori d’Italia, dove non si è esitato a riconoscere la portata universale dei suoi libri. Non a caso, il saggista messicano Federico Campbell in un volume – di cui riproponiamo di seguito la recensione – accosta il nome dello scrittore siciliano a quello di Camus o Borges.
La scomparsa di Silvio Pergameno, il 28 dicembre scorso, è stata una perdita dolorosa e ha lasciato una profonda tristezza nella nostra piccola comunità di Quaderni Radicali, di Agenzia Radicale, dell’Associazione Amici di Quaderni Radicali. Non si tratta solo della assenza, che per una persona che non c’è più trova nel ricordo elementi di conforto, ma è la definitiva mancanza, nel fatto che nello sviluppo degli avvenimenti manchi qualcosa con cui confrontarsi, con cui condividere o verificare la giustezza di una scelta che provoca una acuta malinconia. Nel pensiero culturale, politico, intellettuale è l’interruzione di un circuito che fornisce energia e da sbocchi positivi a scenari complicati e difficili...
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é in uscita il N° 117 di Quaderni Radicali "Meno Parlamentari Meno Democrazia" Anno 43° Speciale Marzo 2020 Sommario |
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è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |
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