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28/03/24

Stato interventista e reddito universale, approfittando del Coronavirus


Categoria: EDITORIALI E COMMENTI
Pubblicato Venerdì, 10 Aprile 2020 11:18
  • Antonio Marulo

Non lasciamoci ingannare dal loro agire maldestro. La classe politica al governo ce l'ha in realtà una strategia per risorgere dalle ceneri della quarantena. In particolare i 5stelle non fanno mistero di dove vorrebbero andare a parare, mentre il Pd da subalterno in parte forse concorda.

 

Il ministro dello Sviluppo Patuanelli l'ha detto a chiare lettere parlando di nuova IRI “capace di erogare garanzie e credito e, se è il caso, intervenire direttamente nelle aziende o filiere più sensibili”, come piace magari alla consigliera di Palazzo Chigi e promotrice dello stato interventista e assistenziale, l'economista Marianna Mazzuccato. L'operazione avverrebbe con Sace, la finanziara di Cassa Depositi e Prestiti, utilizzando di fatto il risparmio postale, per la felicità – immaginiamo – dei correntisti...

 

Un assaggio di cosa potrà attenderci c'è stato con il decreto Cura Italia appena approvato, nel quale è stata prevista la ri-nazionalizzazione del colabrodo Alitalia. In altri tempi l'operazione non sarebbe passava. Il momento di crisi ha reso invece propizio il colpo di mano, grazie anche alle deroghe concesse ai vincoli europei sugli aiuti di stato.

 

Per altro verso, conta sul momento propizio anche Beppe Grillo, che ha ripreso a cavalcare un vecchio cavallo di battaglia: "un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza”, insomma per sempre. Un tempo l'avremmo considerata una boutade irrealizzabile. Oggi sbaglieremmo a sottovalutare la capacità grillina di perseguire gli obiettivi, come ci insegnano alcune nefaste misure attuatte in due anni: dal reddito di cittadinanza, allo scardinamento pezzo dopo pezzo della democrazia rappresentativa.

 

L'ex comico gioca come al solito a fare il visionario. Parla dal suo Blog al mondo, ma sotto sotto si accontenterebbe di avere successo in casa. Si dice “sicuro che la maggior parte degli economisti, in altri momenti scettici, concorderà sul fatto che l’economia ha bisogno di iniezioni di denaro proprio ora”.

 

Ma il denaro manca, per l'appunto. Soprattuto in Italia. Lo stiamo chiedendo in varie forme all'UE con la specialissima clausola “a fondo perduto”, al massimo senza condizioni. Perché per fare certe operazioni da stato assistenziale bisogna avere le mani libere da vincoli. Gli Stati dell'Unione Europea, da parte loro, vogliono imporceli nonostante tutto. Non si fidano di come storicamente sperperiamo i prestiti e si guardano bene dal fare cassa comune.

 

Viste le premesse, e le idee di chi ci governa, non si può biasimarli del tutto.

 

 



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