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20/04/24

L'abusivismo “italizio”


Categoria: EDITORIALI E COMMENTI
Pubblicato Mercoledì, 23 Agosto 2017 17:16
  • Antonio Marulo

In genere non si fa attendere molto. Basta pazientare poco, prima che l'immancabile quanto sterile denuncia contro ignoti, con l'ipotesi di reato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, chiuda il cerchio della polemica sui danni seguiti alle calamità naturali. Nella fattispecie ultima ci sta lavorando la Procura di Napoli, per valutare se sia il caso di aprire un'inchiesta a proposito del terremoto nell'Isola d'Ischia.

 

La parolaccia chiave è abusivismo, seguita da incuria, dissesto idrogeologico, materiali di costruzione scadenti... Insomma, si cerca la mano maldestra dell'uomo che ci mette sempre il suo a ogni sisma, di qualunque intensità esso sia. Anche perché in Italia i terremoti non si misurano in magnitudo ma in base ai crolli, come ci insegnava il buon Mercalli, la cui scala è andata però in disuso perché paese che vai terremoto che trovi, tant'è che il 4.0 Richter a Casamicciola è pari più o meno al sesto/settimo ad Amatrice, di cui proprio in questi giorni ricorre il triste anniversario.

 

In quell'occasione si dissero cose simili a quelle che ascoltiamo in questi giorni, che poi erano a loro volta le stesse del dopo-L'Aquila, che furono le stesse di Perugia e Assisi... e così via andando a ritroso fra i paesi dell'Italia terremotata, a conferma dell'immobilismo che contraddistingue una nazione incapace di far tesoro degli errori passati, dove tutti a parole e a caldo sono pronti a farsi paladini delle migliori cause, mentre nei fatti ci si rimpalla soltanto le responsabilità con reciproche accuse, aspettando il prossimo disastro.

 

Così, nella "terra dei cachi" dove tutto è abusivo – come canzonavano Elio e le storie tese –, si abusa di tutto, anche della parola e della credulità popolare, arrivando a difendere, se è il caso, tutto e il contrario di tutto: il territorio, l'ambiente e la legalità, ma poi – attenzione - c'è il diritto inviolabile alla casa. I 5Stelle lo hanno chiamato abusivismo di necessità. Sì, la necessità di raccattare ovunque voti.

 

 



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