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19/04/24

Iran, pena di morte: 31 impiccagioni in quattro giorni


Categoria: DIRITTI E LIBERTA'
Pubblicato Lunedì, 23 Gennaio 2017 08:51

Il 14 gennaio due prigionieri sono stati giustiziati nella prigione di Dizel Abad a Kermanshah, ha riferito Iran Human Rights. Sono stati identificati come: Seifollah Hosnian, 33 anni, arrestato nel 2010 per possesso di due chili e 200 grammi di crack e un chilo e 80 grammi di metanfetamina; Tofigh Bahramnejad, 31, arrestato nel 2012, sempre per droga.

 

Sempre il 14 gennaio, almeno 14 prigionieri sono stati impiccati nel carcere centrale di Karaj per reati legati alle droghe.

 

Iran Human Rights ha identificato dieci dei giustiziati: Mohammad Soleimani, Ali Ebadi, Ali Reza Moradi, Majid Badarloo, Omid Garshasebi, Ali Yousefi, Seyed Ali Sorouri, Ebrahim Jafari, Ali Mohammad Lorestani, e Mohsen Jelokhani. Dodici di questi prigionieri erano stati posti in isolamento l’8 gennaio, in attesa di essere giustiziati.

 

Secondo un parente di uno dei giustiziati, tra i 14 messi a morte figurerebbero due donne, che erano state trasferite dal carcere di Gharchak a quello di Karaj per essere giustiziate. Non si conoscono le generalità delle due donne.

 

Ancora il 14 gennaio, almeno cinque prigionieri sono stati impiccati nel carcere Rajai Shahr di Karaj, nel nord dell’Iran.

 

Fonti vicine all’organizzazione Iran Human Rights hanno reso noto che i cinque erano stati riconosciuti colpevoli di omicidio e Moharebeh (guerra contro Dio).

 

Sempre Iran Human Rights è riuscita a conoscere le generalità di quattro dei cinque giustiziati: Siamak Shafiee, Abouzar Alijani, Saeed Teymouri, e Reza Naghizadeh.

Il 15 gennaio altri due prigionieri, identificati come Akbar K. e Morteza H., sono stati giustiziati nella prigione centrale di Qazvin per traffico di droga, ha annunciato Ismail Sadeqi Niaraki, procuratore della città.

 

Il 15 gennaio Arman Bahr Asemani è stato impiccato nella prigione di Kerman insieme a un co-imputato adulto, Shams Allah R. Nato il 10 febbraio 1997, Asemani era minorenne al momento dell'omicidio del 2012 per cui lui e Allah R. sono stati arrestati. La stampa iraniana ha incentrato la notizia sul caso su Allah R., l'adulto, con nessun riferimento ad Asemani, ha riportato la HRANA.

 

La Fondazione Abdorrahman Boroumand ha documentato almeno 122 esecuzioni di delinquenti minorenni in Iran dall'inizio del 2000.

 

Il 16 gennaio un prigioniero è stato impiccato in pubblico nel villaggio di Bektash, nei pressi della città iraniana di Miandoab. Lo hanno reso noto fonti ufficiali iraniane, secondo cui il l’uomo era stato riconosciuto colpevole degli omicidi di cinque membri di una stessa famiglia, commessi nell’estate del 2016. L’esecuzione del detenuto, di cui non sono state fornite le generalità, è stata effettuata di mattina. Secondo il procuratore di Miandoab, Adel Gol-Hosseini, l’uomo era stato condannato a morte a meno di due mesi dall’arresto. I media della Repubblica Islamica hanno pubblicato foto in cui si vedono centinaia di persone assistere all’impiccagione.

 

Il sito web "Kurdistan Human Rights Network" ha identificato il giustiziato come Ali Aghayan, 24 anni.

 

Infine, cinque persone sono state giustiziate in due diverse città il 17 gennaio. Un prigioniero di 36 anni, identificato come Ramezan Yousef Heydari, è stato impiccato nella prigione centrale di Bandar Abbas, ha riferito Iran Human Rights. Era stato arrestato nel 2011 per possesso e traffico di 900 grammi di metanfetamina e due chili e 200 grammi di crack. Lo stesso giorno, quattro prigionieri sono stati giustiziati nella prigione di Vakilabad a Mashhad.

 

Uno di loro è stato identificato dalla HRANA come Ahmad Shekarabi, condannato per possesso e traffico di cinque chilogrammi di eroina. "La prima condanna a morte di Ahmad era stata annullata dalla Corte Suprema, ma poi è stato di nuovo condannato a morte dal tribunale rivoluzionario di Mashhad," ha detto una fonte vicina alla famiglia di Shekarabi a Iran Human Rights. La fonte ha insistito che Shekarabi era innocente. (Nessuno tocchi Caino News)

 

(Fonti: Fars News Agency, 15/01/2017; HRANA e Iran Human Rights, 15-16-17-18/01/2017)

 

 



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