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29/03/24

Paralleli Convergenti alla Galleria Lombardi di Roma


Categoria: MOSTRE
Pubblicato Domenica, 13 Dicembre 2015 15:17
  • Giovanni Lauricella

Di mostre interessanti se ne vedono tante in giro, ma di tutte prediligo le personali, proprio perché mi danno la profonda conoscenza dell’artista; poi per me, vengono quelle di genere storico perché mi permettono di conoscere il gallerista, che di solito preferisce non esprimersi perché ciò equivarrebbe ad una esposizione verso critiche e scelte non solo culturalmente difficili, ma anche bersaglio di critiche che in un ambito professionale, come tutti sappiamo, non si risparmiano affatto.

 

Questo è il motivo per cui non manco a mostre del genere ed è facile immaginarsi il piacere di varcare la soglia di ingresso della galleria che offre cotanto lavoro intellettuale. Così, quando mi sono trovato a seguire il percorso della mostra, ho notato la sapienza e la qualità della scelta che riguarda prevalentemente l’arco storico del dopoguerra sino ad oggi.

 

Quasi a rimarcare l’importanza del movimento futurista che è stato l’origine a livello mondiale dell’arte contemporanea primeggia un bel dipinto di Enrico Prampolini (Modena 1894 – Roma 1956) e poi, passando per Mario Tozzi (Fossombrone, Pesaro e Urbino 1895 - Saint Jean du Gard 1979) e Fausto Pirandello (Roma 1899-1975) arriviamo alle soglie della contemporaneità con Giuseppe Capogrossi (Roma 1900-1972) e Giorgio Griffa (Torino, 1936). Come a dire, un condensato dei maggiori segni di vitalità che hanno contraddistinto l’arte italiana nel recente passato.

 

Si prosegue con cinque Pittori Contemporanei: Giulio Catelli (Roma 1982), Marco Cingolani (Como 1961),  Angelo Colagrossi  (Roma 1960), Vincenzo Scolamiero ( Roma 1956), Marco Stefanucci  (Roma 1970) a completare il percorso storico.

 

Dieci artisti che offrono insieme indicazioni interessanti in campi molteplici che coinvolgono il visitatore in una quantità notevole di riflessioni artistiche.

 

Opere collegate da un filo conduttore storico ben individuato, ma che devono essere guardate come opere in sé, senza fuorvianti paragoni, dove si vede l’eccellenza dell’arte italiana che invece, in molte occasioni, stenta ad essere riconosciuta all’estero.

 

Una scelta che viene presentata dalla curatela come parallela e divergente, come spiega anche titolo della mostra, con un ossimoro che sintetizza bene il concetto che l’ha resa possibileSenza considerarlo un esame della critica d’arte, offre spunti interpretativi non secondari.

 

"Paralleli Convergenti"

Galleria Lombardi

Via di Monte Giordano, 40

Roma

 

 



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