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24/04/24

Todi Festival 2017. Intervista al direttore artistico Eugenio Guarducci


Categoria: EVENTI
Pubblicato Sabato, 05 Agosto 2017 10:06

Eugenio Guarducci, direttore artistico del Todi Festival (26 agosto-3 settembre), giunto alla trentunesima edizione, ricostruisce il cartellone di questa importante kermesse umbra di teatro, musica, arti visive e letteratura, ideata e fondata nel 1987 da Silvano Spada, con una punta di orgoglio e la definisce una sintesi originale di innovazione, formazione e originale creatività.

 

“Non posso – aveva dichiarato a giugno al momento della presentazione del cartellone - che ringraziare coloro i quali hanno creduto di nuovo in noi per il proseguo di questa avventura ovvero Comune di Todi e Regione Umbria. Con grande convinzione ci siamo messi al lavoro, questa volta con più tempo a disposizione, per mettere a punto una proposta artistica e culturale che punta a offrire qualità e innovazione, consolidando, allo stesso tempo, il rapporto con la città di Todi… “.

 

Lo incontriamo ora a poco meno di un mese dall’inizio dell’appuntamento…

 

 

… Raccontami, a proposito di formazione culturale, del Michelangelo di e con Vittorio Sgarbi… sai sono particolarmente curioso di questo appuntamento del 3 settembre. Mi resta il ricordo di una sua performance un po’ di anni fa a Portogruaro su Carpaccio. Devo dire che rimasi estasiato dal suo modo di raccontare il pittore e la sua epoca e questo al di là di quello che può essere la tentazione di amicizia sincera che mi lega a lui….

 

“… Quella di Vittorio Sgarbi su Michelangelo è una nuova produzione del teatro di Taranto che debutterà proprio questa estate in esclusiva per l’Umbria. Ho visto lo spettacolo di Caravaggio, da lui curato e realizzato, ad Assisi dove svolgo il ruolo di assessore alla cultura e al turismo, che ripercorre uno schema molto simile. Un format con proiezioni e video. Questa volta è la figura di Michelangelo che viene proposta, proprio a Todi dove questi tipi di innesti si visualizzano molto bene …”.

 

 

Come si caratterizza il Todi Festival 2017. L’offerta culturale in Umbria è molto varia e ricca, si pensi a Spoleto, a Umbria Jazz, a …. Ecco come si sviluppa questo appuntamento di Todi…”

 

“Direi che la caratterista principale è nella sua capacità di dialogare con il territorio. Non solo con il centro storico della città ma con tutti i punti della periferia…quelle periferie sempre preziose in Umbria e non solo. Poi anche quello di coinvolgere un partenariato di produzioni locali (Todi OFF, curato dal teatro di Sacco per esempio, che ci da una mano a realizzare un vero e proprio corto circuito tra pubblico e nuovo teatro …. e che ha contribuito a costruire un festival nel festival… ), poi Around Todi e ancora tutti gli eventi collaterali, i Secret Concert, Master Class, i contributi di Giampiero Fondini, di Mirabassi, per non dimenticare Roberto Vecchioni. Tutto questo contribuisce a dar rilievo a protagonisti della imprenditoria culturale della nostra regione, a valorizzare le realtà locali. Un festival che si svolge in Umbria deve dar voce a queste realtà umbre che da anni esprimono un valore aggiunto di spessore nazionale…”.

 

 

Esistono sinergie culturali e progettuali con le altre manifestazioni umbre di rilievo nazionale? Vi è una volontà di sviluppare un discorso di crescita comune sia pure con linee culturali diverse…?

 

“… Si vi sono ambiti in cui si potrebbero sviluppare delle sinergie di grande utilità comune. Non solo nelle produzioni ma penso ad esempio in quello dei servizi. Penso agli uffici stampa, alla comunicazione in genere e oggi ancor di più  nella comunicazione web. Si finisce per fare cinque volte, qualche volta in modo inadeguato, quello che i potrebbe fare in modo più efficace con una regia unica e coordinata…”.

 

 

… Quasi un particolarismo infruttuoso e dispersivo, ma soprattutto economicamente dannoso…”.

 

“… Potrei dire, come imprenditore del settore, che vi sono spese che sarebbero essere enormemente ridotte coordinando il lavoro per i palchi, le strutture, le amplificazioni, con non pochi risparmi e senza nessun riflesso negativo per le singole autonome attività creative… Debbo sinceramente dire che faccio fatica a comprendere perché questo elementare e fruttuoso discorso non riesca a diventare praticabile…”. (red)

 

 

Todi Festival 2017

 

 



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