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18/04/24

The Startup, un film di A. D’Alatri. Sistema clientelare e merito


Categoria: CINEMA
Pubblicato Lunedì, 10 Aprile 2017 01:14

Alessandro D’Alatri, sceneggiatore e regista da annoverare tra i validi eredi della “commedia all’italiana”, è autore di diverse pellicole che nel corso degli anni hanno ottenuto premi e riconoscimenti , come AmericanoRosso, Senza Pelle, Il Prezzo dell’Innocenza, I Giardini dell’Eden, Casomai, La Febbre, Commediasexi, Sul Mare.

 

Nel suo ultimo film The Startup racconta la storia vera di Matteo Achilli (Andrea Arcangeli), un diciottenne di famiglia modesta, nato nella periferia di Roma, che inizialmente sogna di diventare un campione di nuoto

 

L’Italia dei raccomandati e del sistema clientelare, purtroppo, cancella brutalmente il suo sogno quando l’allenatore gli preferisce  il figlio dello sponsor della squadra.

 

Matteo decide allora di reagire e, con l’aiuto di suo padre (Massimiliano Gallo) e di un giovane ingegnere (Luca Di Giovanni), inventa un social network, Egomnia, al quale possono iscriversi tutti coloro che cercano lavoro.

 

Mediante un algoritmo matematico che classifica il curriculum di ogni candidato con parametri oggettivi, Egomnia, valorizza soprattutto il merito, regolarmente ignorato nel nostro Paese.

 

Bravo studente, accettato alla Bocconi, Matteo si trasferisce a Milano e qui con l’aiuto di una giovane milanese(Matilde Gioli), riesce a lanciare la sua startup, accolta con successo nel mondo universitario, commerciale e politico.

 

Dopo un periodo di crisi in cui il giovane ed inesperto inventore si monta la testa e corre il rischio di essere fagocitato da sporchi interessi, allontanandosi anche dalla fidanzata, Emma (Paola Calliari) e dall’amico ingegnere, per fortuna alla fine egli riprenderà la sua strada e si dedicherà con onestà e serietà ad Egomnia.

 

Un film coinvolgente, essenziale, privo di inutili verbosità, dai ritmi veloci, enfatizzati da un valida colonna sonora (Pivio e Aldo De Scalzi). Bravi tutti gli attori.

 

Ecco un’interessante intervista al regista.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 



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