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19/04/24

La IV Carovana per la Giustizia: in Puglia contro il silenzio sul tema giustizia


Categoria: COSE RADICALI
Pubblicato Lunedì, 11 Settembre 2017 12:36

Dopo Calabria, Sicilia e Sardegna, dal 11 al 19 settembre il Partito Radicale e l’Unione delle Camere Penali Italiane organizzano infatti una “Carovana per la Giustizia”che attraverserà tutta la Puglia.

 

"La Carovana – ha spiegato Sergio D'Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino – farà la prima tappa a Foggia l’11 settembre, con visita nel carcere foggiano; proseguirà poi in tutte le province pugliesi, con ingressi in tutti gli altri istituti di pena della regione: San Severo, Lucera, Trani, Turi, Bari, Brindisi, Taranto, Lecce".

 

Gli obiettivi della Carovana sono: raccolta firme sulla proposta di legge delle Camere Penali per la separazione delle carriere dei magistrati, arrivata già a oltre 63000 sottoscrizioni; amnistia e indulto, premessa indispensabile per una Giustizia giusta; superamento di trattamenti crudeli e anacronistici come il regime del 41 bis e il sistema dell’ergastolo, a partire da quello ostativo; approvazione dei decreti delegati della riforma dell’Ordinamento Penitenziario; 3.000 iscritti al Partito Radicale entro il 31 dicembre 2017 per continuare le lotte di Marco Pannella.

 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova iniziativa radicale, Rita Bernardini ha voluto dare una notizia: nel carcere Gazzi di Messina una bambina nigeriana di tre anni che con la madre e il fratellino condivide la detenzione ha ingerito un potente veleno per topi che le ha provocato emorragie e ora lotta per non morire in ospedale. A ciò si aggiunge l'aumento dei suicidi in carcere: quest'anno siamo già a 41”.

 

Bernardini ha ricordato che “gli 8000 detenuti che in tutta Italia hanno deciso di aderire al nostro grande Satyagraha, una iniziativa nonviolenta che consiste nel digiuno, nello sciopero della spesa e nel rifiuto del carrello, finalizzata nel richiedere al più presto l’attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario”. Tutto questo nel quasi totale silenzio dei mezzi di informazione che “presi da altro, ignorano la tematica della giustizia, soprattutto ciò che accade nel suo ultimo anello, ossia le carceri".

 

 



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